(ASI) Roma – La recente visita in Iran di Matteo Renzi, si è rilevata un notevole successo. Il Presidente del Consiglio italiano incontrando il Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran, Hassan Rouhani, ha concordato con quest’ultimo accordi economici tra Italia e Iran per ben venti miliardi di euro.
A questi vanno compresi i 30 accordi stipulati durante la visita a Roma di Rouhani nello scorso gennaio.
Ben 147 manager rappresentanti di 55 aziende: ecco quanto è contata la delegazione imprenditoriale italiana della missione del Presidente del Consiglio. Vi erano presenti l’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi, Pasquale Salzano (Eni), Stefano Cao (Saipem), Alberto Nagel (Mediobanca), Renato Mazzonicini (Fs), l’ingegner Gian Vittorio Armani (Anas), la presidente dell’Unione industriale di Torino Licia Mattioli, Gianpietro Benedetti (Danieli), Alessandro Castellano (Sace), Antonella Baldino.
Una parte di questi accordi riguardano Ferrovie dello Stato e le ferrovie iraniane. Per un totale di 3,5 miliardi, FS collaboreranno a costruire la rete ferroviarie dell’alta velocità dell’Iran. Ma non solo. Vi sono altri accordi come quello fra Enel e una società iraniana di esportazione di gas, uno per la costruzione e la conduzione dell’aeroporto Mehrabad di Teheran siglato con la societrà di aeroporti di Milano SEA. Come anche l’accordo con l’ente Fiera di Roma, l’intesa con la Danieli & C.Officine Meccaniche SpA per pezzi di ricambio nel settore automobilistico.
Matteo Renzi, nell’ultimo giorno della sua visita in Iran, ha espresso dichiarazioni riguardanti anche l’aspetto geopolitico e geostrategico di questi accordi, del rilancio che questi accordi possono dare all’Italia e del nuovo ruolo che la Repubblica Islamica dell’Iran potrà avere attraverso di essi sia a livello internazionale, quanto nel contesto “caldo” del Medio e del Vicino Oriente. «Molte aziende italiane giocheranno un ruolo cruciale nel rilancio dell'economia iraniana» – afferma Renzi – «Missione importante in Iran, la prima di un capo di governo occidentale dopo le sanzioni. Questo Paese, figlio della grande civiltà persiana, può giocare un ruolo decisivo per la pace nella regione e per combattere il terrorismo e l'estremismo. Credo che l'accordo per evitare la proliferazione nucleare sia l'inizio di una stagione nuova di grande interesse per il mondo intero. L'Italia è in prima fila per affrontare insieme le crisi umanitarie, dalla Siria allo Yemen e per rilanciare la collaborazione commerciale e universitaria».
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia