(ASI) “Vi sono delegazioni europee che sono venute in visita diplomatica in Iran senza che però i negoziati stipulati abbiano prodotto risultati tangibili”. Questa in sostanza la critica mossa dall’Ayatollah Seyyed Ali Khamenei a tutti i governi europei le cui delegazioni si sono recentemente recate nella repubblica islamica.
Secondo quanto riportato da PressTv, la massima autorità dell’Iran, nel corso dei colloqui con il premier Matteo Renzi, avrebbe duramente criticato la mancanza di risultati concreti seguiti alle numerose missioni diplomatiche europee in Iran durante gli ultimi mesi. In particolare Khamenei, se da un lato ha riconosciuto la volontà di cooperazione e le aperture dei governi U.E. nei confronti dell’Iran in seguito alla buona riuscita dei negoziati sul nucleare con gli Usa, dall’altro ha criticato la tendenza dei governi europei a non tradurre le azioni diplomatiche in atti concreti per non incorrere nelle ire di Washington. Khamenei non ha usato mezzi termini nel definire il governo statunitense come “inadempiente” ed “ipocrita”. In particolare le inadempienze sarebbero concentrate proprio sull’accordo per il nucleare iraniano. Secondo Khamanei l’Iran avrebbe adempiuto e continua ad adempiere alla propria parte di accordi che prevedono la riduzione del programma di ricerca nucleare della repubblica islamica. A fronte dell’impegno iraniano non è però corrisposto un eguale impegno da parte di Washington a rimuovere le barriere politiche e commerciali che hanno isolato il paese negli ultimi anni. Inoltre il leader iraniano a parlato durante un colloquio con Matteo Renzi delle informazioni “certe ed evidenti” che gli Usa finanzino il fondamentalismo islamico e in generale e l’Isis in particolare. “Gli americani hanno costituito una cosiddetta coalizione anti-Isis che in realtà è costituita da nazioni che finanziano apertamente l’isis come Quatar, Arabia Saudita e Turchia. Perfino quando vengono condotti attacchi contro postazioni e linee di rifornimento dell’Isis, certi ambienti degli apparati dirigenziali politici e militari Usa, trovano il modo per mandare rifornimenti e aiuti all’Isis” – ha affermato Khamenei che ha poi proseguito invitando a non cadere preda dell’isteria e della diffamazione pilotate contro l’islam. Quest’ultima affermazione ha trovato una valida sponda nel premier Matteo Renzi che avrebbe anch’egli apertamente criticato il clima di stigmatizzazione di cui è oggetto l’islam, in particolare da parte di elementi conservatori della politica e della finanza Usa come Donald Trump. Khamenei ha teso una mano all’Italia invitando il premier Renzi ad una maggior cooperazione tra i due paesi per fermare il fenomeno del terrorismo globale affermando che “ormai la minaccia globale impone soluzioni globali nell’interesse della pacifica convivenza e del rispetto reciproco”. Il leader iraniano ha puntato il dito contro “certi governi europei che aiutano l’Isis con ipocrite politiche sociali che ben camuffano il cammino lungo il solco tracciato dagli Usa”. Entrambi i leader hanno espresso soddisfazione per l’accordo siglato durante la precedente visita di Khamenei in Italia. L’accordo da 17,5 miliardi di euro siglato a Roma, è stato pertanto arricchito di ulteriori 6 punti che saranno resi noti nei prossimi giorni, e che di fatto renderanno l’Italia primo partner commerciale dell’Iran in Europa, e uno tra i principali a livello globale.
Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia