
e Tyr di Perugia (http://www.controventopg.splinder.com) , appellandosi al buon senso e ai presunti propositi umanitari che hanno spinto l’Onu a mobilitarsi per la Libia, si chiedono se non sia opportuno applicare misure volte a fermare i crimini di Israele, mediante l’adozione di una No Fly Zone anche sui cieli di Gaza.
Due giorni dopo, il 19 marzo, questo documento dava il via libera all’intervento militare occidentale, finalizzato alla sua attuazione impedendo a Gheddafi di reiterare pratiche e azioni che si collocano “contro la volontà della Comunità Internazionale” e in violazione dei diritti umani. Hanno chiamato questo intervento non guerra ma “operazione umanitaria”, così da fornirne all’opinione pubblica un’immagine quanto mai nobile e rassicurante. Stando ai supposti propositi che avrebbero mosso gli occidentali ad intervenire in Libia, si evincerebbe dunque la presenza di una sorta di mutuo soccorso internazionale pronto a mobilitarsi in ogni dove vi siano abusi verso i civili e inosservanza delle Risoluzioni delle Nazioni Unite. Tuttavia sono molti gli osservatori che contestano il tentativo di mascherare, attraverso l’uso di slogan infarciti di buoni propositi, lo scopo di fare della Libia un nuovo avamposto dell’ingordigia mondialista per sfruttarne le risorse del sottosuolo, togliendola alla sovranità della