(ASI) La situazione in Siria e il destino politico del presidente Assad sono stati oggetto dell'intervista che ministro degli esteri russo, Sergey Lavrov, ha ieri rilasciato a Radio Russia.. "Le aspettative occidentali di una imminente caduta del presidente siriano Bashar Assad sono state e sono fuori luogo".
A chiarire la posizione della Russia in merito è stato l'alto esponente del Cremlino che ha aggiunto. "Assad ha un consistente sostegno popolare, il che significa che nessuna risoluzione pacifica del conflitto sarà possibile senza la sua partecipazione. Tutte le previsioni, fatte dai colleghi in Occidente e da alcuni partiti, che vedevano nella rivolta interna dei siriani contro Assad la sua fine politica; bene queste supposizioni non si sono mai verificate. Questo dimostra una cosa: Assad rappresenta gli interessi di una parte significativa della società siriana. Quindi non ci potrà essere nessuna soluzione pacifica senza il suo coinvolgimento ",.
Su questo nodo fondamentale da sciogliere recentemente si era espresso in altri termini il presidente statunitense Barack Obama: "Non si potrà porre fine alla guerra civile in Siria se Assad resta al potere". Inoltre per la Casa Bianca, Assad non è il legittimo leader della Siria.. Non è d'accordo Lavrov,che in merito a ciò specifica: " Cresce il numero degli alti funzionari di tutto il mondo che stanno iniziando a comprendere la reale posizione della Russia sulla questione e stanno cominciando a prendere le distanze dalle politiche di Washington. Sradicare lo stato islamico (IS, già ISIS / ISIL, Daesh) dovrebbe avere la precedenza su tutti gli altri problemi politici". .
Infine ritornando sulla strage avvenuta in Francia ha detto: "Credo che l'appello fatto dal presidente francese Hollande al presidente russo Vladimir Putin dopo gli orribili attacchi terroristici avvenuti a Parigi di coordinare ed unire le forze contro l'Isis è stato accolto favorevolmente dal presidente russo". Questa nuova alleanza franco-russa è una vittoria diplomatica di Putin che scompagina le alleanze e strategie occidentali precedenti. A differenza della coalizione Usa che punta solo a far cadere Assad e che invece ha generato solo caos nella regione, la Russia d'intesa con l'Iran, in poco tempo ha dimostrato che sconfiggere militarmente l'Isis si può. I successi militari ottenuti sul terreno, grazie anche all'apporto dell'esercito siriano, delle milizie Iraniane, degli Hezbollah, degli Curdi e degli Iracheni hanno fatto cambiare radicalmente la strategia geopolitica. Per cui a livello internazionale in politica estera si sta prendendo realisticamente atto di quali siano le urgenti priorità da affrontare in Medio Oriente. La necessità di concentrarsi realmente sul primario problema:fermare i tentativi dell'ISIS di diffondere il terrore e la loro influenza a livello globale. Ciò per sconfiggere anche la multinazionali del terrore che sostengono militarmente e li finanziano il fondamentalismo islamico. A cui deve necessariamente far seguito la ricerca della pace fra Palestinesi ed israeliani.
Niger September - Agenzia Stampa Italia