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Le pacifiche bombe francesi attaccano la Libia, l'occidente esporta a suo modo la pace...
(ASI) Nonostante che il Ministro degli Esteri libico abbia accettato il cessate fuoco, alle ore 17,45 del 19 aprile 2011, 4 aerei francesi dell'ex amico Sarkozy attaccano pesantemente la Libia, motivo ufficiale: fare rispettare l'area interdetta al volo (no fly zone).  Invece 110 missili angloamericani sono partiti dai sommergibili collocati nel Mediterraneo, obiettivo, annientare le contraeree di Gheddafi. Premesso che Gheddafi andava messo in condizione di non nuocere ai civili libici da molto tempo, e comunque la questione è un affare interno alla Libia. 
Però  va anche fatta una obiettiva riflessione in merito ai venti di guerra che stanno soffiando su una zona che ci vede direttamente coinvolti.

Per cui, quest'attacco mette in chiaro sinteticamente diverse cose:


1. L'Onu e la Nato fanno rispettare con le armi le risoluzioni nei riguardi delle nazioni giudicate “canaglie”, mentre, altre volte, quando le risoluzioni vengono prese nei confronti di stati democratici come Israele, le armi politiche e militari che ha questo organismo per farle rispettare sono a salve ed inefficaci

2. La missione non è umanitaria per il fatto che se fosse stata veramente tale, l'intervento sarebbe avvenuto molto prima e il regime del Rais sarebbe caduto da molto tempo.

3. L'Europa è un' entità politicamente inutile priva di una strategia militare e di una politica internazionale unitaria, capace di svolgere un ruolo da protagonista nell'area

4. La Lega araba è divisa e ancora immatura o corrotta per comprendere i reali pericoli di questa ingerenza occidentale nella sua area d'influenza.

5. La Francia e l'Inghilterra sono gli artefici e i reali protagonisti di questa operazione per interessi geo-strategici ed economici esclusivamente propri. Invece gli americani, in questa fase, partecipano blandamente perché sono più interessati all'evolversi delle situazioni interne allo Yemen, Bahrein e dell'Arabia Saudita.

6. L'Italia non ha una politica, non ha un ruolo e non rispetta nemmeno i trattati, infrange indisturbata perfino  l'articolo 11 della costituzione ed è impreparata a prevenire i rischi delle eventuali ritorsioni a cui potrebbe essere esposta. Infine, rischia  di perdere in favore di altri paesi gli enormi interessi economici che ha in Libia

7. Il silenzio assenso all'operazione della Russia e della Cina con che cosa è stato cambiato?  Come mai  è stato concesso il permesso di agire  a Francia e Nato? Per quale motivo Russia e Cina  non hanno  a giocato un ruolo importante in questa disputa geostrategica?

8. L'Occidente ha paura che la rivolta del pane scoppiata nel Nord Africa possa colpire i suoi interessi e i suoi modelli di democrazia. formato esportazione esterna? Peggio, che il vento dell'Islam in politica prenda il sopravvento sul modello corrotto occidentale e si teme che l'Islam politicizzato si affermi nei paesi ai confini dell'Europa?

9. Si fa la guerra per distogliere l'attenzione e celare verità inconfessabili?  Per allontanare lo sguardo dai veri problemi e dalle enormi co ntraddizioni interni all'Occidente, colpito pure da una recessione economica planetaria molto grave?

Se è vero che gli stessi Stati Uniti stanno arrivando rapidamente ai 15.000 miliardi di dollari di debito pubblico, cifra oltre al quale gli Usa potrebbero dichiarare lo stato d'insolvenza e non essere in grado di onorare gli impegni (financial default) con effetti mondiali devastanti.

 Molte le ipotesi, unica la certezza, in sfregio alla saggezza, si sta esportando la cosiddetta “democrazia” occidentale con le bombe presuntuosamente pacifiche. Poi, gli effetti collaterali negativi sono un dettaglio, e se a morire sono i “cattivi”civili libici che magari sostengono il colonnello, umanamente non importa, è un prezzo da pagare per “la libertà” occidentale.

 La verità che, nonostante tutto, è estremamente attuale la seguente frase:

 «Tutto sarà fatto nel nome della democrazia, della giustizia e della libertà: un paravento dietro il quale si nascondono gli interessi del più sudicio capitalismo, venga questo da Londra, da New York o da Mosca. Il popolo italiano vivrà un periodo amarissimo, che vedrà scardinati tutti i principi dell’onestà e della morale».   

Qualcuno può eccepire che ciò non sia vero?

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