(ASI) La Spagna offre le basi di Rota e Morón oltre a mezzi aerei e navali al dispositivo militare previsto dalla risoluzione ONU per affrontare la crisi libica.
Il Presidente del Governo spagnolo, Jose Luís Rodriguez Zapatero, ha annunciato nella giornata di ieri che anche la Spagna appoggerà l’intervento militare in Libia, mettendo a dispozione aerei e navi per frenare l’offensiva di Gheddafi contro la popolazione libica.
Zapatero ha richiesto ieri mattina davanti al Congresso l’autorizzazione della Camera dei Deputati per stabilire il ruolo che svolgeranno le forze armate spagnole nell’intervento militare in Libia.
Alla presenza della stampa, e insieme al secretario generale dell’Onu Ban – Ki-Moon, il capo dell’Esecutivo ha messo a disposizione delle truppe degli Stati Uniti l’utilizzo delle basi spagnole di Rota (Cadice) e Morón de la Frontera (Siviglia).
Il presidente spagnolo non ha specificato i dettagli dell’interevento spagnolo, ma ha assicurato che si trattera’ “di un importante contributo per tutta la comunità internazionale”.
L’ambasciata degli Stati uniti d’America ha sottolineato l’importanza della partecipazione spagnola alla protezione del popolo libico.
L’intervento militare, ci hanno tenuto a specificare portavoces dell’esecutivo spagnolo, in nessun caso implicherà l’uso di truppe in territorio nordafricano.
La stessa risoluzione approvata dalle Nazioni Unite e’ stata definitiva dal Presidente Zapatero come un “passo decisivo di rilevanza storica che autorizza l’utilizzo di misure militari per frenare i crimini contro l’umanita’ perpetuati da Gheddafi”.
“La Comunita’ internazionale – ha continuato il presidente – non si lascera’ ingannare dal regime libico. Le Nazioni Unite hanno compiuto il proprio dovere nel garantire i diritti umani , la protezione della popolazione e il rispetto dello’ordine basato sul diritto internazionale.
Zapatero ha infine sottolineato che “la risoluzione ONU è chiara e contiene una serie di misure rivolte all’interruzione inmediata da parte del regime di Gheddafi di azioni repressive nei confronti della popolazione libica.
La Libia – ha concluso Zapatero – deve garantire il rispetto della risoluzione dell’ONU, con un inmediato cessate il fuoco.
Il Premier spagnolo partecipera’ nella mattinata di domani alla riunione convocata dal presidente francese, Nicolás Sarkozy, assieme alla Segretaria di Stato degli Stati Uniti D’america Hillary Clinton, a vari rappresentanti di altri paesi dell’Unione Europea, all’ Unione Africana e alla Lega Araba, e alla presenza del secretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon.
Il Governo spagnolo sta considerando varie soluzioni rispetto all’intervento militare. contro il regime di Gheddafi.
Quella sin ora maggiormente accreditata prevede lo spiegamento di cacciabombardieri F-18. Gli aerei si ritroverebbero in basi italiane nella 48-72 ore successive all’autorizzazione del Governo, per participare all’applicazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che vieta al regime di Gheddafi l’utilizzo di aerei ed elicotteri contro la stessa popolazione libica.
Si tratterebbe di un intervento simile al distaccamento Icaro che, tra il 1994 ed il 2002, applico’ la cosidetta zona di esclusione aerea in Bosnia- Erzegovina,, e succesivamente partecipò nella guerra del Kosovo, sempre sotto la bandiera della OTAN.
Si considera che la base piu’ adatta per il posizionamento degli aerei sia la la base di Sigonella in Sicilia, previa autorizzazione italiana.
Al momento, è questa una delle ipotesi al vaglio del Ministero della Difesa spagnolo.
Il Ministro degli Affari Esteri, Trinidad Jimenez, ha affermato che nel caso in cui la risoluzione venisse approvata, “la Spagna si assumera’ ogni responsabilita’, coordinando le proprie azioni con quelle dei propri alleati dell’Unione Europea e della Otan”.
E’ prevista in questo fine settimana una conferenza nella sede dell’Otan nella quale si decidera’ il ruolo e l’intervento dei diversi paesi partecipanti all’intervento militare.