(ASI) Teramo - Abbiamo intervistato Luciano Consorti, Presidente del "Dipartimento Europeo Sicurezza Informazioni" (DESI, vedi anche il sito www.desiagency.eu), organizzazione internazionale non governativa e di Sicurezza Sociale che vuole chiedere all'Italia di
riaprire l'ambasciata siriana e riprendere i rapporti politici, commerciali e diplomatici col leggittimo governo di Assad (eletto con largo consenso e sotto la supervisione dell'Onu), rapporti che sono stati interrotti nel 2013, togliendo le sanzioni. Nel contempo, il Presidente del DESI chiede al Governo Renzi di inasprire i controlli antiterrorismo.
"Purtroppo - come sostiene il Consorti - fino a questo momento, il Governo Italiano, ha fatto orecchie da mercante, e non ha mosso un passo verso la riapertura dei rapporti diplomatici con Damasco, a tal punto che sono state prorogate le sanzioni fino a giugno 2016. Tutto ció, nonostante si siano giá interessati della questione alcuni deputati del Movimento 5 Stelle e Matteo Salvini in persona. Tra l'altro, - ha proseguito il Presidente del DESI - è notizia fresca di giornata che gli Stati Uniti hanno imposto delle sanzioni agli Hezbollah che hanno appoggiato il legittimo governo siriano contro l'Isis. E questo è un controsenso perchè sono ben noti, almeno a parole, gli sforzi di Washington contro il nuovo Califfato dello Stato islamico".
A tal proposito, ha annunciato il Consorti che la sua organizzazione internazionale è in procinto "di firmare accordi bilaterali col Governo di Assad contro la lotta al terrorismo dell'Isis e per favorire gli scambi interculturali, come previsto dalle Risoluzioni Onu 2170, 2178, 2199".
" Pertanto - ha concluso il Presidente del Desi - oltre alla riapertura dei rapporti diplomatici con la Siria, chiediamo al Governo Italiano di ripristinare la Legge Pisanu del 2003 che imponeva agli internet point di identificare con documenti e registrare su un apposito registro i clienti"
Per il Presidente Consorti " una soluzione adottabile per risolvere il problema dell'immigrazione clandestina e di possibili terroristi infiltrati con i barconi, potrebbe essere un microchip Rfid (a identificazione a radio frequenza) sottocutaneo, per localizzare la posizione e dove memorizzare la storia sanitaria e penale di ciascun individuo".
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia