(ASI)I grandi della terra e i rappresentanti dei Governi si accingono a recarsi a Johannesburg per i funerali solenni di Nelson Mandela. La partecipazione è universale... con qualche eccezione.
Due giorni fa infatti il presidente della repubblica ceca Jiri Rusnok. a microfoni spenti si è lasciato sfuggire il disagio che gli procurerebbe in questo momento un viaggio in Sudafrica. Quindi ha fatto capire che non intenderebbe recarvisi. Gli fa eco
Benjamin Netanyahu che con motivaziopni "leggermente" diverse ha manifestato l'intenzione di non partecipare ai funerali di Nerlson Mandela perché il viaggio comporterebbe spese eccessive. Se l'esternazione rubata da un giornalista al premier ceco ha suscitato grande clamore ed è rimbalzata sui giornali mettendo il politico in cattiva luce, la grave dichiarazione di Netanyahu è passata quasi inosservata. Certamente nessun giornalista libero si è permesso di stigmatizzare la posizione, apparentemente maldestra ed ingenerosa, dell'uomo politico di Tel Aviv. E' puerile credere che il motivo reale sia di natura economica. C'è dell'altro sotto. In realtà, Israele non ha mai amato Nelson Mandela, soprattutto per due ragioni.
Primo, perché il defunto statista sudafricano non ha fatto mai mistero delle sue simpatie per il popolo palestinese e per le sue aspirazioni alla libertà. In secondo luogo, tutti ricorderanno che almeno nel programma originario di Nelson Mandela, tra le altre cose, era prevista la nazionalizzazione dell'industria mineraria del Paese (oro e diamanti). Ciò significava togliere il monopolio dei diamanti alla De Beers-Oppenheimer, la notissima società mineraria fondata dall' omonima famiglia ebraico-tedesca. Tutto ciò i liberal-democratici di Israele non potevano tollerarlo. Ecco più realisticamente perché mancherà un alto rappresentante del governo di Tel Aviv alle esequie del grande Nelson Mandela.
Niger SepTomBer
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