×
Attenzione
JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
(ASI)Domani 17/10/2013 è un giorno fatidico per gli USA: la grande prova della verità. Il crollo finanziario sembra alle porte. E tutti i tentativi di Obama di accordarsi con i falchi repubblicani (ostinati a non non far passare la riforma sanitaria) probabilmente non risolveranno una crisi economica strutturale, che gran parte degli analisti ritengono giunta al punto di non ritorno.
Gli economisti statunitensi, insieme ai Savi di Wall Street vorrebbero stampare un nuova moneta, ma la Cina , detentrice della gran parte del debito pubblico Usa, guarda a questa prospettiva come ad una dichiarazione di guerra. La situazione attuale della nazione di Obama è di sospensione della gran parte delle attività pubbliche federali, incluso anche il licenziamento definitivo di un 1.000.000 di dipendenti statali. Questa crisi è stata preannunciata dalla bolla speculativa finanziaria (titoli tossici) e dal fallimento delle banche. L’unico settore che non ha subito tagli nei finanziamenti sono le forze armate , espressione dell’appartato industrial-militare. Domani cosa accadrà? I contribuenti americani, in questa situazione di crisi terminale del sistema, saranno ancora disposti a pagare tasse su tasse per la guerra globale? E soprattutto tollereranno ancora l’emorragia di soldi pubblici che sistematicamente vengono erogati a fondo perduto ad Israele , per mantenere in piedi un abnorme apparato militare e la sua attività repressiva nei confronti dei Palestinesi? C’è da dubitarne. Di qui la speranza di tutto il Medio e Vicino Oriente che la pace passi anche attraverso un drastico ridimensionamento delle risorse economico-finanziarie israeliane, che si tradurrebbe automaticamente in una minore aggressività e bellicismo.
Mago
Indovino
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione