Da tener conto inoltre che, a meno della Siria, dove come noto la guerra civile li vede in prima fila nelle forze di opposizione al Presidente Assad, in Tunisia - Al Nhadha, in Egitto - Fratelli Musulmani, in Libia - tendenza a estremismo di Al Qaeda etc., sono divenuti partiti di maggioranza grazie anche ai copiosi finanziamenti giunti, attraverso il Qatar, dall'Arabia Saudita. In Tunisia, per esempio, in attesa delle elezioni di novembre 2011, per l'intero periodo di transizione Al Nahdha ha pagato le spese dei matrimoni (7 giorni di festeggiamenti) di quasi "tutte" le coppie che si sono sposate in quel periodo (circa 300.000 matrimoni). In Egitto sempre grazie ai soldi qatariani, dai Fratelli Musulmani sono stati costruiti "Ospedali" anche nei più sperduti villaggi dell'entroterra, fornendo assistenza gratuita, etc. Una volta giunti al Governo, però, si sono manifestati nel loro vero volto Salafita. Morsi, il giorno del suo insediamento, ha firmato 5 Fatwa (obbligo di morte) per gli americani produttori e attori del film su Maometto, tanto contestato. In Tunisia, per il mese di Ramadan sono stati chiusi per l’intero periodo tutti i ristoranti e i posti di ritrovo e vietato la vendita di alcolici, etc.
Ma, che natura hanno questi Salafiti? Chi sono? Nell’Islam, nel corso dei tempi (dal 654 - prima forma scritta di Corano, sino alla metà del 1800), si sono affermate quattro scuole "giuridiche" (sharia!) – hanafita, hanbalita, malikita, shafiita – che si differenziavano per la priorità che ognuna di loro da al Corano, o ai detti e alla vita di Maometto, o alle tradizioni e alle decisioni degli "anziani". I Salafiti, rifiutando l’adesione a queste scuole, sono stati influenzati dal pensiero Wahabita (Muhammad Ibn Abd al-Wahhab), che dette origine al Regno della famiglia Al Saud dell’Arabia Saudita, a metà del XVIII secolo. Il Wahabismo, nato in contrapposizione al “decadente” impero Ottomano, si è ispirato a un ritorno alle origini dell'Islam. Ancora oggi, per i Salafiti è prioritario l’applicazione della sharia e la trasformazione in uno Stato Islamico. Servendosi inoltre di una visione unidirezionale, i Salafiti dividono il mondo dei musulmani da quello dei non musulmani, rifiutando questi ultimi e ritenendoli nemici, miscredenti e sostenitori dell’"ateismo", che nel mondo Musulmano è condannato con la morte! In Tunisia nel febbraio scorso, il Capo delle opposizioni dichiaratosi più volte "ateo", Chokri Belaid, è stato brutalmente ucciso con tre colpi di pistola alla testa. Una Fatwa di cui ancora non si conoscono gli esecutori!
Generalmente sospettosi verso qualsiasi concetto importato dall’Occidente, i Salafiti parlano sovente di "complotti" intesi a distruggere l'Islam. A loro, in questa visione si aggiungono gli Sciiti iraniani che guardano agli USA (perché amici dell’Arabia Saudita!), un po’ meno all’Occidente, la personificazione del Demonio. In quest’ottica ogni menzione ai Diritti Umani è considerata anti-islamica e le libertà individuali inconcepibili con il credo islamico. La Guerra Civile in corso in Siria è un esempio di estremizzazione violenta del pensiero Salafita (Jihad) atto ad imporre ai laici (non credenti) di Sadat il volere coranico e l'Islam come Stato. In Egitto, fino alla deposizione di Hosni Mubarak, i Salafiti erano esclusi dalla vita politica. Forse anche per questo erano soliti condannare la democrazia e chi si opponesse alla Sharia.
Infine, a titolo di cronaca, cito solo che esistono interpretazioni del Salafismo molto più pericolose e violente. In Pakistan una ventina di anni orsono, è stata varata una legge sulla Blasfemia che, nella sostanza, condanna a morte tutti i Cristiani (perché noi concepiamo Dio “uno e trino”, mentre Allah per loro è uno e basta!). Ancor di più, il Salafismo è la base del “jihadismo”, come ha dimostrato la nascita di Al-Qaeda nel Maghreb, tuttora fortemente operativa in queste aree e con una presenza in Siria di 15.000 terroristi pagati (anche) con finanziamenti Statunitensi.
Nella sostanza, o voi che vivete con i cerotti sugli occhi, incominciate a guardare con più attenzione quanto accade nella sponda sud del Mediterraneo, perché è in queste aree che si sta giocando la partita di un ritorno a un Medio Evo o il debutto del Rinascimento Islamico. I risvolti di questa partita arriveranno a breve anche in Europa. Se, infatti, a tutt’oggi di musulmani (per ora modernisti) in Europa ce ne sono il 6%, con l'alta percentuale di prolificazione che anno e l’alto tasso d’immigrazione cui ci hanno abituato in questi ultimi anni, ci sono eccellenti possibilità che i nostri nipoti diventino Musulmani. Sebbene io preferisca centomila volte le mie radici Giudaico – Cristiane e cercherò di preservare il mio retaggio ad oltranza, l’ineluttabilità della crescita islamica ci travolgerà (è scritto nel Corano!). L'importante è dunque, cercare di contenere le spinte Islamiste eccessivamente Salafiti. Il "dialogo interculturale" da me proposto in Tunisia volge proprio a limitare i danni di un eccesso di Salafismo.
* Presidente dell’Associazione Nazionale Famiglie degli Emigrati (ANFE) - Tunisia