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(ASI)Esteri - Prosegue l'impunita politica aggressiva dell'esercito israeliano nei confronti della Siria. Infatti anche ieri sera e per la seconda volta nell’arco di poche ore Israele ha attaccato obiettivi strategici in Siria con caccia, violando lo spazio aereo e l'integrità territoriale di un paese sovrano. Lascia sconcertati la totale inerzia dell'ONU che, quando vuole, anche per cose molto meno importanti è sempre pronta ad intervenire.
Si tratta di veri e propri atti di guerra perseguiti dall'esercito sionista. Stiamo assistendo a pericolose provocazioni militari, destinate a gettare altra benzina sul fuoco, che rispondono ad una prescisa strategia destabilizzatrice. E' eloquente il commento di Barack Obama, presidente degli Stati Uniti, che dal Costa Rica, dove era in visita ufficiale, ha sostenuto che "Tel Aviv ha diritto a bloccare l’invio di armi in favore dei suoi nemici".
A questo punto, è lecito chiedere al capo della Casa Bianca se sarebbe disposto a riconoscere questo "diritto" anche alla Siria, al fine di impedire spedizioni di armi provenienti dalla Turchia e Giordania ai ribelli che stanno contrastando con ogni mezzo (anche con atti terroristici) il governo di Damasco.
Redazione Agemnzia Stampa Italia
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