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Dichiarazione della comunità libica in esilio involontario dopo l'aggressióne della NATO alla LIBIA nel 2011
(ASI)Lettere in Redazione - I libici in esilio manifestano pubblicamente il rifiuto totale alle aggresioni subite dalla Nato, nel secondo anniversario del inizio dell' attacco dell' Organizzazióne dell' Atlántico Nord con il pretesto della supposta protezióne civile. Ci stanno facendo ripetute incursioni nelle case dei Libici rifugiati in Egitto, dove si trovano a causa dell'esodo involontario, oltre alle detenzioni senza previa conoscenza o avviso: dopo la mezza notte del 18 e 19 di Marzo del 2013, contravenendo al diritto egiziano e alle norme internazionali. Ci stanno facendo ripetute incursioni nelle case dei Libici rifugiati in Egitto, dove si trovano a causa dell'esodo involontario, oltre alle detenzioni senza previa conoscenza o avviso: dopo la mezza notte del 18 e 19 di Marzo del 2013, contravenendo al diritto egiziano e alle norme internazionali. Un comportamento che viola tutti i diritti umani. Continúano con la distruzióne della qualità della vita dei libici, la distruzióne delle infrastrutture libiche, l' assassinio di migliaia di cittadini, detenzioni senza accuse, sfollamenti interni , come risultato della guerra perpetrata dai membri della NATO:30.000 incursioni aéree , 20.000 missili lanciati sul paese. I libici sfollati in Egitto hanno presentato la petizióne per l'asilo alle autorità egiziane, e questo asilo include sicurezza e protezióne nelle regole del diritto e comissióni delle persone sfollate in Egitto.
Dopo le realizzate consulte con gli stati vicini la Libia ha presentato un progetto per risolvere il conflitto e il potere provvisorio, assumendo IL DIÁLOGO E LA RICONCILIAZIÓNE NAZIONALE per evitare una guerra civile. Di fatto le autorità egiziane hanno patrocinato la sessióne iniziale del 26/05/2012 tra una delegazióne del Consiglio Nazionale di Transizióne Libico e una delegazióne dei libici sfollati, con l' único fine del DIÁLOGO. Oggi invece di continuare a realizzare gli sforzi di pace mediante il diálogo, molto al contrario le autorità libiche fanno il possibile per esercitare pressione sulle autorità egiziane perchè gli consegnino i libici che si trovano in ésodo involontario, mediante argomenti frágili e non basati sul diritto constituzionale. Ci rivolgiamo all' opinióne púbblica tanto áraba quanto mondiale e alle Nazioni Unite e i loro órgani competenti per proclamare il nostro rifiuto di fronte a questo ATTO ILLEGALE che non corrisponde alla reputazióne egiziana nè al rispetto della constituzióne e delle leggi che non permettono l' estradizióne di rifugiati mettendo in pericolo le loro vite e esponendoli alle minacce. Così come vogliamo rivolgerci alle autorità egiziane capeggiate dal Presidente Mohammed Morsi e a tutte le forze polítiche e popolari, il nostro appoggio alla corretta applicazióne del diritto e dei testi constituzionali, rifiutare l' estradizióne dei rifugiati libici in Egitto. Secondo le Nazioni Unite, i rifugiati libici stánno sulla propia terra e non necessitano di inscriversi come rifugiati. ¿Forse è incompatibile con l' impegno e le misure che hanno adottato con vari dirigenti libici nell' "oscurità" e in forma arbitraria?
Sottolineamo con sollecitudine la libertà immediata dei libici che sono stati detenuti ed esigiamo una lógica e il diritto. Dichiariamo: 1. I libici rifugiati in Egitto nel loro ésodo involontario non hanno commesso nessun crimine contro l' Egitto o gli egiziani. Le autorità egiziane accettano le dichiarazioni frágili senza giurisdizióne? Si può consultare la Risoluzióne del Consiglio di Sicurezza più recente 2095/2013, dove si regolano le condizioni avverse che lo stato di diritto, la giustizia e la sicurezza libica. 2. Tutti sanno che la Libia vive in una situazióne trágica e molto complessa dove le autorità provvisorie non controllano i gruppi armati (milizie) che sono centinaia di migliaia, e lo stato e la giustizia non esistono. Basta ricordare gli últimi fatti accaduti riguardo alla morte dell' embasciatorr USA a Benghazi o si possono consultare le informazioni della Conferenza nazionale nella quale molti partecipanti si sono dimessi di fronte all' impotenza. ¿ In queste circonstanze qualcuno può fidarsi e pensare che vadano rispettati i diritti umani e fidarsi di consegnare alle autorità provvisorie un'estradizione di un oppositore político? C'è una grande preoccupazióne per la mancanza dei procedimenti giudiziari in relazióne con le detenzioni che stánno vincolate al conflitto, grande preoccupazióne per le informazioni di violazioni e abusi che colpiscono i diritti umani e il diritto Internazionale. 4. Vogliamo ricordare ai funzionari egiziani e fratelli, la loro umanità verso il popolo libico tanto colpito, che sta vivendo una tragedia dovuta alla Risoluzióne del Consiglio di Sicurezza 1973, con il pretesto di proteggere i civili, e in realtà è un'auténtica aggressióne, distruzióne, assassini, detenzioni,...ciò che da diritto alle persone onorabili di non accettare. Cercare la vendetta non è la strada per la stabilità. Il DIALOGO E LA RICONCILIAZIÓNE NAZIONALE è l' única forma e desideriamo che così accada. Che i funzionari egiziani per volontà del popolo egiziano presteranno una protezióne, il diritto di asilo e il rispetto dei diritti umani.
 
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