(ASI) Bruxelles- L' Unione europea e' pronta a riconoscere uno stato palestinese al momento opportuno: e' quanto indica la bozza di conclusioni del consiglio dei ministri degli esteri, che ieri hanno discusso a Bruxelles di come fare per far ripartire il dialogo tra l'Autorità Nazionale palestinese e il regime israeliano.
Nello stesso documento, che e' stato oggetto di lunghi negoziati tra gli Stati membri, la Ue conferma di restare pronta '' a sviluppare ulteriori relazioni bilaterali con Israele, nell' ambito della cornice fissata dal consiglio di associazione del giugno 2009''. La cornice dei rapporti tra Ue e Israele resta quindi la stessa: non ci sara' un upgrading, ma neppure un downgrading. La dichiarazione prende nota '' con rammarico'' che le autorita' israeliane non abbiano esteso la moratoria sulle colonie. '' Il nostro punto di vista sugli insediamenti, inclusi quelli di Gerusalemme est, e' chiaro: sono illegali rispetto al diritto internazionale e rappresentano un ostacolo alla pace'', dichiarano i ministri. La Ue e' disposta a contribuire '' ad una soluzione negoziata'' tra le parti entro il periodo di 12 mesi fissato dal Quartetto sul Medio Oriente, vale a dire entro la fine del 2011. Per quanto riguarda il futuro stato palestinese, i ministri accolgono con favore le conclusioni di un recente rapporto della Banca mondiale secondo il quale l'Anp potrebbe essere in grado di stabilire '' in un prossimo futuro'' uno Stato palestinese, se continua con il ritmo attuale. Il consiglio ribadisce, a questo proposito, '' di essere pronto, quando opportuno, a riconoscere lo stato palestinese'', confermando cosi' una dichiarazione europea fatta a Berlino gia' nel 1999. '' La Ue non riconoscera' nessun cambiamento alle frontiere precedenti il 1967 per lo stato palestinese, incluso Gerusalemme, se non quelle concordate tra le parti. Cio' potra' riguardare scambi di territori negoziati'', precisa il testo. In base ai confini del 1967 i palestinesi possono rivendicare la sovranita' sull' intera Cisgiordania, la Striscia di Gaza e Gerusalemme est. I ministri Ue precisano che '' bisogna trovare una strada per risolvere lo status futuro di Gerusalemme come futura capitale dei due stati''. Fonte: IRIB
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