Il dispiegamento dei missili israeliani avvengono subito dopo l’installazione delle prime batterie di missili Patriot da parte della NATO in Turchia al confine con la Siria col pretesto di constrastare eventuali minacce provenienti dalla Siria.
Le sei batterie di missili Patriot, che sabato sono state operative, vennero dispiegate nelle città turche Gaziantep, Adana e Kahramanmaras. Ed è olandese la prima batteria dichiarata operativa, attivata per proteggere Adana. Ogni batteria Patriot ha una media di 12 lanciamissili.
Nel frattempo, domenica il vice primo ministro israeliano Silvan Shalom minacciando la Siria ha dichiarato che Telaviv è pronta per un attacco militare contro Damasco se il governo usa le armi chimiche contro i ribelli.
Nel dicembre del 2012, l'ambasciatore siriano all'Onu, Bashar Ja'afari in una lettera inviata al segretario generale delle Nazioni Unite e del consiglio di sicurezza Ban Ki-moon ha espresso la preoccupazione del governo siriano del fatto che le armi chimiche potrebbero essere utilizzate dai ribelli per poi accusare le forze governative.
“Siamo davvero preoccupati che alcuni Stati che sostengono i terroristi forniscano i gruppi armati di armi chimiche, per poi dire che queste sono state utilizzate dal governo siriano" si legge nella lettera di Ja'afari.
Dal marzo 2012 la Siria è teatro di disordini e attacchi terroristici. Il governo di Damasco ritiene che la crisi nel Paese sia stata orchestrata e finanziata da alcuni paesi stranieri.
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