(ASI) Si fa sempre più aspro a tre settimane dal voto lo scontro politico in Venezuela con l'opposizone che non sapendo più cosa fare per aumentare i consensi ora si lascia andare ad accuse quanto meno discutibili.
Hugo Capriles, candidato anti chavista, ha infatti denunciato il governo in carica per essersi lanciato in una ”guerra sporca” nella campagna elettorale, nella quale avrebbe addirittura "comprato i partiti minori" che nei giorni scorsi hanno ritirato il loro appoggio al cosiddetto Tavolo dell’Unità Democratica, ovvero la colaizione antichavista. Alcuni di questi partiti hanno presentato ufficializzato al Cne, il consiglio nazionale per le elezioni, il ritiro del loro appoggi al candiadto presidente precedentemente sostenuto perchè "esclusi dalle decisioni in materia di politiche elettorali e alleanze in vista del voto in seno al Mud”. Leonardo Chirinos, dirigente di Piedras, ha precisato che ”Non appoggeremo un altro candidato, non chiederemo che si voti contro Capriles”, aggiungendo di ”non avere nessun rapporto con il governo nazionale”. Capriles però ha subito utilizzato queste defezioni per accusare il governo di aver iniziato la campagna acquisti distribuendo soldi, cercando di comperare partiti e dirigenti politici. Un deputato dell’opposizione ha inoltre denunciato che David De Lima, uno dei dirigenti che ha ritirato il suo appoggio a Capriles, gli avrebbe offerto 200mila dollari per ritirarsi dalla coalizione di opposizione, precisando perfino il posto dove sarebbe avvenuta la proposta di corruzione. Da notare che De Lima, ex governatore dello Stato di Anzoategui, è uno dei dirigenti dell’opposizione venezuelana che ha accusato nei giorni scorsi Capriles di aver preparato un pacchetto riservato di drastiche misure liberali da varare in caso di vittoria nelle urne, il cosiddetto ”paquetazo” che da allora è diventato uno del principali cavalli di battaglia della campagna elettorale di Chavez. Non vorremmo sembrare di parte ma non crediamo che Chavez debba ricorre a simili trucchi per farsi rielggere, seppur in sfregio alla Costituzione da lui stesso varata, alla presidenza del Venezuela. Per lui parlano i grandi risultati raggiungi in questi anni ed il tenore di vita dei venezuelani nettamente migliorati ripestto ad un passato fatto di liberismo ed asservimento agli Usa.
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