(ASI) Continua in Cile il muro contro muro tra il governo locale e gli studenti che da oltre un anno stanno occupando le strade del paese e che lo scorso anno avevano perfino provocato le dimissioni del ministro dell'Istruzione Felipe Bulnes, nomnato appena 6 mesi prima. Ora per dare manforte ai manifestanti sono riprese anche "las tomas" ovvero le occupazioni degli istituti superiori.
Le richieste degli studenti indiolatini sono molto semplici: un’istruzione pubblica, gratuita e di qualità.
Per il presidente cileno, il filoPinochet Pinera sono tempi sempre più difficicle tanto che nei giorni scorsi per sottrarsi alla protesta ha dovuto chiedere asilo al sindaco di Santiago, Pabo Zalaquett, che in preda ad un vero e proprio delirio di onnipotenza prima ha minacciato di non concedere le borse di studio agli studenti coinvolti nelle occupazioni, e poi ha spedito i carabineros negli istituti finiti sotto il controllo studentesco.
Per capire il livello di scontro tra le parti si consideri che al termine di questa manuifestazione si sono registrati 140 arresti, oltre allo sgombero di vari licei della Capitale sotto occupazione.
In Cile la situaizone è al quanto paradossale visto che lo Stato economicamente sta bene, ma non destina soldi all'istruzione pubblica, come stabilito durante gli anni della dittatura atlantica di Pinochet, ciò fa sì che almeno il 70% degli studenti cileni si indebita per pagarsi gli studi.
Il coefficiente di Gini, utilizzato per misurare il grado di disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza per una determinata popolazione, segnala che il Cile arriva allo 0,54, dove lo zero segnala la mancanza di diseguaglianza e con gli Usa, patria del libersimo più sfrenato che supera di poco lo 0,40.
In ossequio alle nuove mode del momento anche gli studenti cileni stanno utilizzando i social network per dare risalto alle loro proteste e rompere l'isolamento imposto dai media più vicini al presidente Pinera.
Partita come semplice protesta contro il sistema scolastico questa con il tempo ha inziiato ad essere anche una protesta contro tutto il sistema capitalistico che ricava profitti da ogni attività e concentra le proprie ricchezze nelle mani delle oligarchi economiche.
Per la fine di agosto sono ora in programma nuove manifestazioni in tutto il Paese mentre c'è attesa fra gli studenti per capire se il sindaco Zalaquett alla fine concederà o meno le borse di studio agli studenti che hanno preso parte alle manifestaioni.
Il tutto mentre l'Occidente si proeccupa delle sorti della Pussy Riot e di ciò che combina il Principe Harry in vacanza.
Fabrizio Di Ernesto Agenzia Stampa Italia
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