(ASI) I cittadini nelle recenti elezioni hanno scelto chi deve guidare il Comune per i prossimi anni. La volontà degli elettori va sempre rispettata perché questa è la regola fondamentale del sistema democratico.
Questa regola deve valere sempre. Non appartengono alla cultura democratica la delegittimazione dell’avversario, gli “spauracchi” e gli “insulti” che si sentono pronunciare quando gli elettori premiano gli schieramenti avversari. Gli elettori non sono alternativamente fascisti o progressisti, sono solo cittadini che per qualche buon motivo fanno le loro scelte.
La signora Ferdinandi, Sindaco di Perugia, è stata scelta dalla maggioranza degli elettori e tutti noi abbiamo il dovere di onorarla e rispettarla perché è la guida della nostra comunità, fatto salvo il diritto di critica.
Non interessa, a posteriori, domandarci se la Ferdinandi ha vinto per meriti propri o per demeriti altrui.
Invece, interessa moltissimo cercare di capire quali scelte si faranno e quali strategie si vorranno mettere in campo per il bene di tutti.
Durante la campagna elettorale ho sentito pronunciare “belle parole”, un po’ desuete a dire il vero, che riproponevano un generico egualitarismo senza contenuti, tipico di una cultura politica “avanguardista” che nel recente passato non ha portato bene a nessuno e tanto meno all’Italia.
In realtà l’operazione compiuta con il “campo largo”, stando ai fatti di questi giorni, consiste nel consegnare la città in mano ai poteri forti. Questi poteri sono incarnati dalla lobby dei radical chic, per intenderci, quelli che…gli altri sono tutti populisti e retrogradi; da alcuni imprenditori emergenti, quelli che danno lezioni di “capitalismo umanitario” , ma che se ti avvicini ai loro prodotti devi spendere una mensilità di un operaio o di un impiegato per una coosuccia; l’alta gerarchia della chiesa , quella meno vicina ai fedeli, ma che invece si trova benissimo nella gestione del potere temporale.
Del resto il primo atto della signora Sindaco è emblematico e grida vendetta, come si dice: la giunta comunale appena nominata è la “cartina di tornasole” che conferma l’ipotesi fatta.
Per carità, tutte persone da rispettare quelle nominate, ma, c’è un grande ma, che deve far riflettere.
Per prima cosa, la nomina del Vice Sindaco, o Pro Sindaco come si diceva una volta (quello che comanda la città in assenza del Sindaco), con aggiunta la delega della cultura. Non me ne voglia il dott. Pierini, che professionalmente rispetto, ma come si fa, mi chiedo e si chiederanno tutti i perugini, a nominare un cittadino di Siena, e da sempre ivi residente! Certamente non dobbiamo mai essere vittima del provincialismo, ma viva Iddio, come minimo si deve subito pensare che, nell’apprendere questa notizia. il nostro Grifo rampante, che tiene ben salde sotto i suoi artigli le catene delle porte di Siena, sarà e resterà sicuramente “incazzato”, facendo tremare palazzo dei Priori.
Insomma, è come se pretendessimo dai Ternani, Folignati, Spoletini, Eugubini, ma anche dai Senesi, di nominare un perugino alla guida delle loro città.
E in proposito chiedo: è mai possibile pensare che nella nostra Perugia, tra quelli del “campo largo” non ci sia un nome, una persona qualificata, in grado di fare il vice-sindaco con la delega alla cultura? Questo è semplicemente inimmaginabile ed offensivo.
Un’altra “perla” riguarda la decisione di affidare “le casse” del Comune ad una signora, certamente rispettabile e competente, ma che non c’entra nulla con Perugia. La dottoressa nominata assessore al Bilancio ha una sola qualità: quella di essere persona del Pd di Roma; già assessore al bilancio della Regione Lazio con il Presidente Zingaretti e poi, indicata sempre dal PD di Roma, sottosegretario del governo Draghi.
Dopo tutto questo, mi domando: ma i perugini tutti, e in particolare quelli della cordata che ha vinto le elezioni, hanno l’anello al naso?
Cose mai viste, se è vero come è vero che nel passato, le migliori amministrazioni di sinistra hanno sempre visto impegnati personaggi perugini di grandi qualità e di tutto rispetto.
E allora: …che Ddio c’ la mand’ bona, senza lamp’ e senza tòna!
Salvo prova contraria.
Mario Valentini
Perugia 24 luglio 2024