Caro Silvio Berlusconi,
ti scrivo con affetto ed amicizia.
Non sono un economista , non sono un politologo, non faccio parte , in quanto opinionista , degli invitati che affollano i salotti televisivi delle tue televisioni , forse perché poco gradito essendo “poco allineato”. Mi chiedo: “ allineato a cosa ?”
Mi gratifica il fatto, tuttavia, di essere un opinionista molto ascoltato e seguito sui mezzi online da parte chi ama un minimo di verità , un minimo di coerenza.
Amo il popolo perché in esso affondano le mie radici e sento il dovere di difendere i valori ed i bisogni del popolo. In quanto italiano, esprimo i bisogni del popolo italiano.
Credo nella necessità di far vivere la parità , pur difendendo le diversità , intese come espressione dell’identità umana, in quanto avere la stessa dignità in quanto esseri umani , non significa essere tutti identici , ma significa essere portatori di diversità che fanno di ognuno di noi un essere singolare, non massificabile. In poche parole, credo nell’individuo, il quale può affermarsi solo se il tessuto sociale che lo circonda è fertile e non sofferente. Pertanto credo nella democrazia , che esige vi sia un benessere condiviso.
Ho scritto articoli a Tuo favore , non perché ne volessi trarre vantaggi , come fanno alcuni che ti circondano, assolutamente no, ma perché osservavo che occorreva far chiarimenti in merito ad alcune accuse che ti venivano rivolte , in quanto erano solo strumentali.
L’ho fatto , ancora una volta, per amore della verità.
Ti scrissi, alcuni mesi fa, per chiederti di essere fautore di una legge che regolamentasse l’operato di Equitalia , perché troppe famiglie, troppi italiani vivono stretti nella morsa delle Agenzie delle Entrate.
Alcuni di quelli che ti circondano mi accusarono di “populismo” di stile salviniano.
Ti ho suggerito che, per far rinascere il partito, dovevi sbarazzarti dei personaggi snob e dei figli di papà che riempiono le file del movimento “Forza Italia”.
Essi non sono apprezzati dal popolo , che vive il dramma della povertà.
Ti scrissi di ricostruire il Tuo partito con l’apporto di persone provenienti dalla società civile, portatori di quella passione politica necessaria per migliorare la realtà.
Taluni di quelli che ti circondano ti hanno anche tradito preferendo cambiare “casacca”, per garantirsi la sedia e il potere.
I risultati di Bolzano parlano chiaro e quello che ti proposi lo hanno fatto altri politici, vedi - ad esempio - il tuo "alleato" Salvini.
Ci sono ancora i margini per una risalita e lo scrive uno che vive in mezzo alla gente ed osserva quotidianamente il tessuto sociale e le istanze che da esso provengono , in barba ai sondaggisti, a volte pressapochisti nel rilevare il sentore della gente comune.
Si può dare voce ai cittadini, alla gente comune ricostruendo una struttura composta da persone comuni che si incontrano e parlano dei problemi che esse vivono.
Occorre dar vita ad un partito aperto e non elitario, che sia la voce e l'espressione del popolo, a cui dovrà restituire la speranza perduta.
La politica è , inesorabilmente , l'espressione delle esigenze del popolo.
Affidati , Caro Silvio , a persone innamorate della politica e, nel contempo, innamorate di questo Paese.
Vedrai, allora, che Forza Italia tornerà agli splendori di un tempo.
Dipende solo da Te.
Sarà molto gradita una Tua risposta. Certo sempre che la lettera ti venga recapitata , anziché nascosta!
Tuo amico, Biagio Maimone
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