(ASI) «Molti buoni proposti dal governo sul caso Almaviva Contact ma pochi fatti concreti per persone che rischiano di non portare più a casa lo stipendio alla fine del mese.
Dietro questa vicenda c'è una grande questione simbolica: i lavoratori di questa azienda, che sabato scorso ho incontrato personalmente a Palermo, non rischiano il posto perché non sanno fare il loro lavoro e Almaviva non rischia di essere costretta a mettere in mobilità 1700 persone solo a Palermo, perché non rispetta i propri dipendenti o vuole delocalizzare. È per paradosso l'esatto contrario: lavorare con Almaviva Contact costa perché costano i contratti di lavoro a tempo indeterminato e perché Almaviva ha nel proprio Statuto una norma che dice che non si può delocalizzare almeno per le commesse che vengono da operatori italiani».
Lo ha detto al ministro Guidi, nel corso del question time alla Camera sul caso Almaviva Contact, il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
«Un Governo che ha a cuore i bisogni e le istanze del proprio popolo dovrebbe aiutare le imprese di questo tipo. Ben vengano le sanzioni e i controlli sul rispetto delle norme sulle delocalizzazioni, anche se come come spesso fa il Governo li ha solo annunciati, ma serve una normativa più ampia sul tema della delocalizzazione selvaggia. E crediamo che sia fondamentale accogliere le richieste dei lavoratori di Almaviva sul rispetto dell'art. 53 del CCNL, che prevede nel caso di perdita di commessa da parte di un'azienda che il committente vincitore abbia l'obbligo di riassumere i lavoratori alle stesse condizioni economiche e allo stesso inquadramento. Penso che l'Esecutivo debba avere il coraggio e la forza di sostenere aziende virtuose, che si impegnano a mantenere livelli occupazionali in Italia, anche attraverso incentivi economici e riconoscimenti. Ne va del futuro delle aziende di questa Nazione e della credibilità del suo sistema economico», conclude Meloni.
Redazione Agenzia Stampa Italia