(ASI) Benevento - Il Parco Cellarulo è ricco di reperti archeologici risalenti al IV secolo a.C. ed appartenenti ad un villaggio sannita dedito all’artigianato e alla lavorazione di ceramiche e tegole con fornaci.
Tale patrimonio storico è da salvaguardare, non solo ai fini turistici-culturali, ma anche perché trattasi di un’area verde (di circa un chilometro e mezzo che collega due grandi arterie: il Rione Libertà ed il Rione Ferrovia), incontaminata e lontana dal traffico, percorribile sia in bici che a piedi.
Il suddetto parco il 15 Luglio 2010 è stato inaugurato e definito “nuovo polmone verde della città di Benevento” dal Sindaco Fausto Pepe. “Il fiore all'occhiello dell'amministrazione” è costato 2,7 milioni di euro, ma è stato chiuso già nel Dicembre del 2011 a causa dei continui allagamenti.
A distanza di oltre tre anni non è stato ancora riaperto e ne sono stati predisposti adeguati interventi di recupero dell’area.
A questo punto è lecito sapere: se ci sarà mai la riapertura, se si è a conoscenza del tipo di intervento da effettuare, se tali interventi hanno una copertura finanziaria e se siano in grado di risolvere in maniera definitiva la problematica.
Attualmente il proliferare della vegetazione spontanea, il continuo abbandono di immondizia e gli innumerevoli atti vandalici stanno logorando l’intero parco ed i reperti archeologici. Lo stato di totale abbandono lascia presagire che gli interventi saranno lunghi e costosissimi.
Nell’attesa siamo costretti ad assistere quotidianamente, nei pressi dell’ingresso del parco, ad attività “poco nobili”, le quali potrebbero essere evitate semplicemente illuminando l’area. La stessa si presenta con il manto stradale dissestato e priva delle opportune segnaletiche.
Sarebbero necessari dei semplici interventi di manutenzione ordinaria, i quali non richiederebbero grossi esborsi di denaro per restituire all’area una parvenza più decorosa.
Raffaele Siciliano (Coordinamento cittadino Forza Italia Giovani)