(ASI) Caro Direttore, la partita dell'Italia contro Malta, conclusa con una reta a due metri dal portiere, mi induce ad inviarTi una riflessione sul calcio al femminile, che mi sono ripromesso di inviare al Vostro prestigioso giornale. Ecco il testo: ".
Il gioco del calcio si struttura, essenzialmente su due dimensioni: la difesa, elemento femminile e l'attacco, elemento maschile. L'attacco deve espugnare la difesa. Da questa premessa possiamo affermare che esso è maschile, poichè tutto il simbolismo che ne connota la struttura e il dinamismo, è maschile. Partiamo, innanzitutto, dal suo fondamento, cioè il punto conquistato con la palla che entra in rete. Quì abbiamo due simboli maschili; il primo è il superamento della difesa nemica ( il maschio che vince la resistenza della femmina); il secondo è lo sfondamento della porta, con la palla che vi entra ( il membro maschile che penetra nella vagina femminile, dopo aver superato il portiere che è simbolo dell'imene perforato).
Ancora, il giocatore che segna molti punti è chiamato cannoniere; orbene, il cannone è, per eccellenza, un simbolo mascolino, sia per la sua forma, che per la sua azione; e non v'è nulla di più efficace del cannone per "sfondare".
Il cannoniere,inoltre, è tale perchè la sua potenza con i tiri da lontano, richiama il dinamismo del cannone. Non è a caso che le reti segnate con le cannonate da lontano esaltano ed eccitano molto di più il tifoso, che non quelle "ricamate".
E, a proposito di ricamo, tocchiamo quì il punto dolente. Da qualche tempo, il calcio è diventato femminile, perchè il goal (perdonate l'anglofonia) viene ricamato in area; il cannoniere non c'è più! E' come se il calciatore temesse di far male alla vagina e ricama, ricama in area, accarezza, leviga, passa e ripassa la palla, fino a passarla all'indietro, sempre più all'indietro, fino al portiere, costretto alla cannonata, perchè non può prenderla con le mani. (Il portiere, ultimo cannoniere rimasto!?)
Quando, alla fine, il ricamo sfocia nel goal, i giocatori si spogliano, si abbracciano, si buttano a terra l'uno sull'altro, in pose che indurrebbero a cattivi pensieri anche un probo viro, tutti comportamenti femminili, che richiamano la tipica festosità femminea delle donne che, per loro natura, sono portate alle effusioni fisiche. Basta guardare una partita di pallavolo femminile per rendersene conto.
Si potrebbe continuare, ma non vogliamo attirarci l'ira di chissà quanti tifosi modernisti ai quali il calcio va bene così.
Viva l'Italia e speriamo che l'asta dei nostri giocatori torni ritta e ridiventi quel cannone funzionante capace di scagliare le palle, di sfondare la rete e di riacquistare il primato della virilità che è propria del nostro popolo!"
Biondo Balearis