(ASI) Cagliari - Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino cagliaritano, che vuole raccontarci una brutta esperienza di cui è stato protagonista.
"Buongiorno, sono un cittadino di Cagliari e vi scrivo per rendervi partecipi di un fatto che mi è successo, mio malgrado, due settimane fa. Venerdì 26 settembre, intorno alle ore 11:00, ho accompagnato la mia compagna al Patronato di Viale Trieste, a Cagliari, per chiedere una semplice informazione. L'ho accompagnata io perché lei ha una gravidanza a rischio (come dimostrano i certificati medici, dovrebbe stare a casa e non fare alcun sforzo). Arrivati presso il Patronato, ho fermato la macchina dietro alle auto parcheggiate a spina di pesce, in modo da non intralciare in alcun modo il traffico, e, allo stesso tempo, permettere alla mia compagna di essere il più vicino possibile all'ingresso del Patronato. Lei è entrata velocemente nell'ufficio. In quel momento, dall'altra parte della strada, si è fermato un vigile urbano in scooter che ha fatto suonare il fischietto guardando due macchine parcheggiate su quel lato della strada. All'improvviso, ha attraversato la carreggiata e si è diretto verso di me. Sgarbatamente, mi ha chiesto direttamente i documenti, che gli ho consegnato. A quel punto, mi ha comunicato che mi doveva sanzionare, e alla mia richiesta di spiegazioni mi ha risposto che ero in sosta vietata. Nonostante io abbia spiegato le mie motivazioni, è stato irremovibile. In quel momento, la mia compagna é uscita dal Patronato e si sono avvicinati altri due vigili urbani, che con aria minacciosa l'hanno invitata a sedersi in macchina. Ho chiamato un mio amico avvocato, col viva-voce, e lui ha detto che non stavo infrangendo alcuna norma. Peraltro, in quel punto non sono esposti cartelli con divieto di sosta o di fermata. La situazione è subito precipitata: la mia compagna è svenuta in macchina, perché i vigili non volevano rendermi i documenti, nonostante io li abbia avvisati che la mia compagna si stava sentendo male e che dovevo spostarmi urgentemente. Sono sceso dalla macchina per chiamare un'ambulanza, perchè i vigili non ci facevano andare via. Il vigile che me li aveva chiesti urlava "andate via, vi mando tutto a casa tanto! Via, via!". Subito dopo ha lanciato i miei documenti sul cruscotto della macchina. L'ambulanza stava arrivando ormai, e il vigile è tornato leggendomi il verbale che mi aveva fatto, dove c'era scritto che ero in sosta prolungata. Mi ha fatto una serie di domande e mi ha chiesto altre informazioni, oltre che di firmare il verbale. Io ero intento ad assistere la mia compagna e mi sono rifiutato. Il Vigile è quindi salito sulla moto ed è andato via, senza aspettare l'arrivo dell'ambulanza, che è arrivata poco dopo, trasportando la mia compagna all'ospedale. Penso di essere stato vittima di una ingiustizia ed ho voluto segnalarvela. A mente fredda so, avrei dovuto contestare tutto sul verbale e sottoscriverlo, ma vivere una situazione simile può far dimenticare dei propri diritti, come è successo a me. Magari, leggendo la mia lettera, qualcuno potrebbe ricordarsi, vivendo un'esperienza simile, l'importanza di esercitare il diritto di annotare le proprie osservazioni sul verbale della sanzione e di sottoscriverlo solo dopo averle annotate. Il vostro lettore Igor Caddeo".