(ASI) Lettere in Redazione -  Queste  caricature che ogni giorno si pubblicano nelle reti sociali libiche mostrano chiaramente che i libici conoscono la realtà di ciò che stá succedendo.

Senza dubbio dall' occidente è  complicato vederlo a causa dell' intossicazione giornaliera di tutti i mezzi che tergiversano la realtà.

Da ieri o forse da due giorni la maggior parte della Libia non ha elettricità e sono state tagliate le reti sociali, scarseggiano le carte telefoniche e scarseggiano gli alimenti.

Uguale a quel che fece la NATO con le sue bombe, i cosidetti estremisti musulmani stanno distruggendo gli ambulatori medici, i negozi alimentari  e le infrastrutture dei libici. Esattamente lo stesso  “lavoro”

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 Sembra  che questa mattina gli scontri a Trípoli si siano ridotti molto e corre la voce che i mercenari di Misurata stiano aggredendo la capitale della Libia perchè non vogliono che sia la capitale e vogliono convertire Misurata nella capitale della Libia.
Misurata è stata, assieme a Benghazi il luogo  dove è stata archittettata questa invasióne. Già molto prima che iniziasse a febbraio 2011 a Misurata si erano installate imprese della guerra, si fecero canali sottterránei  comunicanti fra il porto e alcuni edifici e si installarono i sionisti insieme con le industrie di armi.

Lì gli invasori in Libia portano i libici per torturarli, fare esecuzioni, incarcerare,…da lí escono i mercenari del mondo intero armati e con droghe per invadere, aggredire, rubare, violentare. Da lí escono gli aggressori professionisti che hanno invaso Beni Walid con gas tóssici, bombe a grappolo e  tutte gli artefatti illegali per uccisioni.
Misurata si è trasformata nella scatola nera del terrore per la Libia e ora la vogliono convertire nella capitale…ovviamente questa intenzióne non ha nulla a che vedere con il desideio dei  libici. Da alcuni giorni è apparso un libico di ritorno nella sua casa in condizioni terribili. Quest' uomo era sparito da sei mesi e la famiglia lo aveva dato per morto. Ha raccontato di essere stato 5 mesi incarcerato sotto terra in una abitazione e che gli lanciavano il cibo attraverso un buco. E' rimasto  lí chiuso per 5 mesi. Un giorno lo hanno tirato fuori dal buco e lo hanno portato a Misurata dove è stato torturato per vedere se sapeva  “ qualcosa”. Vedendo che non sapeva nulla di nulla lo hanno rilasciato.
Se analizziamo questo fatto ci dice  molte cose che paiono impossibili. In primo luogo NON c'è legge  in Libia perchè la NATO si è incaricata di eliminarla e di assicurare l' impunità a tutti i criminali e psicopatici che introdotti in Libia.
Il fatto di rilasciarlo dopo tutte queste barbarie ci dimostra che si sentono sicuri  tutti questi assassini psicopatici. Somo certi che nessuna legge gli fa nulla. In Libia ci sono migliaia di migliaia di persone che  hanno passato e passano per queste esperienze, simili o peggiori, e dopo devono continuare a vivere, la sofferenza  delle famiglie.

Leonor Massanet Arbona

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