(ASI) “Il problema del bilancio di Roma va avanti da tempo e dobbiamo in particolare a Causi l’attuale stato emergenziale, situazione che la precedente Giunta ha saputo gestire con maggiore competenza rispetto al sindaco Marino.
Quando mi candidai alle primarie proposi un Salva Roma che non prevedeva né aumento della tassazione né licenziamenti e oggi lo voglio riproporre, magari potrà tornare utile a un PD disorientato e incapace di assumere una posizione”, così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, nel presentare al comitato DifendiAMO ROMA la sua ricetta per il rientro dal titolo “SALVIAMO ROMA SENZA UCCIDERLA.
“Il nostro progetto è suddiviso in 4 aree di intervento: sprechi e risorse improduttive, pubblicità, Europa al centro e Turismo. Nella prima area d’intervento sono elencati numeri e capitoli sui quali incidere (holding, costi standard, costi di fornitura al ribasso, voucher sociale, consulenze e collaborazioni esterne, auto di rappresentanza, canoni locazione immobili pubblici non residenziali, stralcio grandi opere irrealizzabili, fitti passivi immobili che ospitano uffici comunali, recupero introiti sanatoria edilizia, abbattimento costi emergenza alloggiativa temporanea, alienazione patrimonio residenziale comunale, adeguamento e compressione delle spese per stranieri e nomadi) con un risparmio stimato di 800 mln di euro l’anno. Nella seconda area sono descritti gli interventi sulla pubblicità, considerando l’adeguamento delle tariffe e la riscossione del gettito pregresso, stimato in circa 40 mln di euro l’anno, di cui una parte naturalmente da considerarsi non quale introito corrente (gettito pregresso). Nella terza e quarta area d’intervento, Europa al centro e Turismo, l’incasso aggiuntivo è di più difficile determinazione, senza però escludere comunque, come nelle precedenti aree, un piano quantitativo in grado di dare una stima attendibile dei risultati potenzialmente raggiungibili”, prosegue Fabrizio Santori.
“Propongo questa formula perché è stato triste vedere che chi voleva tagliare è stato invece costretto a dimettersi. La sinistra invece ci proporrà, rigorosamente dopo il voto, un aumento della pressione fiscale nella città già più tassata d’Italia e la possibilità di continuare a spendere per garantire le proprie clientele”, conclude Santori.