Per quanto riguarda le politiche territoriali, il ritiro del decreto Salva Roma ha sancito comunque il default politico del Sindaco Marino, per il quale abbiamo formalmente suggerito le dimissioni prima dell’umiliazione del commissariamento. Un Sindaco in costante conflitto con la sua stessa maggioranza, incapace fino ad oggi di fornire risposte concrete alla cittadinanza, nonostante alla fine i conti di Roma siano stati salvati da un nuovo decreto. Ma difficilmente potrà essergli fornita una nuova possiiblità…
In Regione, i cittadini laziali hanno dimostrato come il veltronismo di Zingaretti non è poi così credibile, così come confermato dal monitoraggio Datamedia che annuncia la perdita del 3,8% nel gradimento del presidente della Regione Lazio. La nominopoli senza fine di Zingaretti, lo scandalo dei pronto soccorso, navigare a vista sulla gestione sanitaria e dei rifiuti, i consulenti esterni e la vergogna delle nomine delle Asl e degli ospedali giustificano la perdita di consensi del Presidente della Regione Lazio. Sprechi e mancanza di trasparenza finanziati con l’aumento indiscriminato delle tasse, in particolare dell’addizionale regionale Irpef finiscono per spengere il piffero della propaganda e dell’immaginazione.
Per concludere ho avuto modo, in questi mesi, di ascoltare tantissimi pareri dei cittadini sulla situazione politica attuale. Ed è stato evidente che la riunificazione del centrodestra rappresenta per tutti noi un punto fermo, che sappia però proporre una rinnovata classe dirigente, dando spazio a nuove idee ed energie. I leader, a dire il vero pochissimi, che attualmente lo compongono dovranno essere riconosciuti per la loro capacità di battere le sinistre e proporre un modello di governo diverso, anche scevro dagli errori del passato. Ma, anche in vista delle europee, credo anche che sia venuto il momento di decidere ed è un passo che mi riserverò di fare nelle prossime settimane.
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