ASI)“Chiediamo l’immediata istituzione di una Commissione d’Inchiesta sulla gestione dei rifiuti nel Lazio dal 1983 ad oggi. L’arresto di Manlio Cerroni, monopolista dei rifiuti nel Lazio, è di per sé già molto significativa.
Ma ora vogliamo vederci chiaro su tutte le responsabilità politiche che hanno contraddistinto in questi anni le amministrazioni regionali, soprattutto alla luce dell’indagine sull'ex presidente Marrazzo e delle responsabilità politiche di Zingaretti nella nomina di dirigenti regionali anch’essi in arresto e i rapporti tra il suo assessore ai rifiuti Civita e il Re dei rifiuti rilevate da intercettazioni choc che hanno, già a giugno, evidenziato l'ingerenza del privato nelle scelte inerenti un servizio di pubblica utilità cruciale come quello di gestione e trattamento dei rifiuti”, così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e componente della commissione Ambiente e Rifiuti, associandosi alle richieste dei comitati e di Fabio Schiuma sulla costituzione di una commissione d’inchiesta
. “Ringraziamo l'Arma dei carabinieri e la magistratura per l'importante lavoro svolto ora però è dovere della politica fare maggiore trasparenza. Vogliamo saperne di più su ciò che è avvenuto a Testa di Cane, sui lavori abusivi svolti a Monti dell’Ortaccio, sul gassificatore di Malagrotta e anche su quanto deciso nel periodo di commissariamento. Lo dobbiamo al senso di giustizia, di buon governo delle Istituzioni e a migliaia di cittadini che oggi esultano all’arresto di Cerroni e che lottano da anni per la trasparenza e la legalità. Noi crediamo che da questa indagine si sia aperto un vero e proprio vaso di pandora”, conclude la nota di Santori.
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