(ASI)Umbria - “Regione e Comune hanno gettato la maschera. Altro che partecipazione, al di là delle ipocrisie, è prevalso il solito dirigismo comunista e le istanze dei territori e dei cittadini sono andate a farsi benedire”.
Così Emanuele Prisco, capogruppo di FdI a Palazzo dei Priori, commenta il voto di oggi in Consiglio Regionale che ha riportato indietro il tempo a prima delle modifiche del dimensionamento scolastico della città di Perugia varate dalla Commissione terza, che accoglievano alcune istanze provenienti da insegnanti e genitori.
“Dopo l’intervento della Commissione terza del Consiglio regionale sul dimensionamento scolastico di Perugia che aggiustava alcune problematicità emerse sulle scuole di Montebello e Casaglia, con un successivo emendamento dell’opposizione si è tentato di ricomprendere anche Prepo. Tutte istanze legittime. Poi – continua Prisco - la Presidente regionale ha preteso il ritorno al passato dai suoi consiglieri e il centrosinistra ha obbedito senza fiatare”.
“Le istanze provenienti dal territorio perugino meritavano maggiore attenzione e rispetto da parte dell’assise regionale”, sottolinea l’esponente perugino di FDI. “Credo che questo progetto di dimensionamento scolastico meriti alcuni approfondimenti, anche perché a breve si dovrà intervenire nuovamente a seguito delle disposizioni ministeriali. “Se è un’ottima iniziativa quella di ridurre le posizioni dirigenziali (a prescindere dall’obbligo legislativo), non si può pretendere di stravolgere l’intero complesso educativo della città e non si può vincolare all'appartenenza territoriale la scelta educativa dei figli da parte dei genitori. Lo stesso risultato di taglio alle spese – conclude Prisco – può essere raggiunto con un’azione più razionale.”
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