(ASI)“L’incontro di oggi al Ministero dello Sviluppo Economico tra i Sindacati di categoria e Manutencoop Private Sector Solution SpA, azienda del Gruppo Manutencoop di Bologna che ha avviato le procedure per licenziare 133 lavoratori della commessa Telecom Italia, si è concluso con un sostanziale nulla di fatto.
“L’azienda, seppur evitando un atteggiamento di chiusura totale alle istanze del sindacato, non ha certo palesato particolare interesse o dato segnali concreti nel voler avviare un serio e reale percorso di riconversione dei lavoratori in esubero”,
è quanto dichiara Stefano Conti Segretario Nazionale UGL Telecomunicazioni.
“Telecom Italia presente al tavolo ministeriale ha confermato che la gara aggiudicata da MPSS garantisce la copertura economica per 133 lavoratori, rendendosi al contempo disponibile a verificare la situazione dei lavoratori che risiedono in quelle zone dove MPSS non è riuscita a confermare la commessa, intervenendo direttamente presso le ditte aggiudicanti l’appalto”.
“Per quanto ci riguarda”, prosegue Conti “un Gruppo societario molto ben articolato come quello di Manutencoop, che nell’Integrated Facility Management rappresenta oggi il principale operatore italiano, nonché uno dei principali player a livello europeo del settore e con un bilancio assolutamente in attivo, ha nelle sue leve la possibilità di riconvertire professionalmente i lavoratori oggi dichiarati eccedenti.
“A conferma di ciò ricordiamo che nello stesso codice etico del Gruppo le risorse umane sono considerate come un elemento fondamentale ed imprescindibile per la crescita e l’azienda si impegna a favorirne la formazione e l’aggiornamento, sulla base delle esigenze e delle caratteristiche personali”.
“La vertenza MPSS conferma, semmai ce ne fosse ancora bisogno”, conclude il sindacalista, “che il minimo comun denominatore delle cessioni di ramo attuate da Telecom Italia nel corso degli anni è rappresentato dall’inesorabile espulsione dal mondo del lavoro di centinaia e centinaia di ex dipendenti del colosso telefonico. Una sorte che presumibilmente vedrà coinvolti migliaia di lavoratori se il progetto di societarizzazione.
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