La visita è stata anche l'occasione per verificare la situazione del carcere che, secondo Galgano, sono migliori dell'anno scorso. “Il numero dei detenuti è al livello di soglia massimo consentito ed è importante che si mantenga tale per assicurare ad ogni detenuto il minimo di spazio vitale previsto per legge”, si legge nella dichiarazione congiunta dei due esponenti politici, che prosegue con alcuni dati statistici sulla situazione del carcere perugino. Il 65% dei detenuti è straniero. Il numero degli agenti è sottodimensionato, 222 presenti contro i 320 richiesti dalla Direzione. Sono inoltre pochissimi, circa una decina, i detenuti che lavorano all'esterno del carcere, grazie a una convenzione con il Comune di Perugia. Nel decreto in materia di esecuzione della pena, precisa Galgano, Scelta Civica ha fatto approvare un emendamento che prevede una decontribuzione di 360 euro al datore di lavoro che assuma un detenuto: “riteniamo infatti molto importante la funzione di rieducazione della pena”.
Maori, in particolare, esprime soddisfazione per l'aumento della cosiddetta vigilanza dinamica che consente una maggiore socialità tra i detenuti, con un aumento notevole di ore di apertura delle celle. Questo dato positivo, peraltro rilevabile solo nelle sezioni maschili, viene infatti considerato un elemento di deterrenza anche degli atti di autolesionismo che dal 1° gennaio 2013 al 15 giugno sono diminuiti notevolmente rispetto all'anno precedente.
Grave per i due esponenti resta la mancanza di un reparto per i detenuti presso l'ospedale regionale di Perugia perché rende difficile la sorveglianza e mette a rischio la tranquillità e incolumità degli altri pazienti. “E' una vertenza, conclude il comunicato di Maori e Galgano, che va avanti da molti anni e che ci auguriamo venga finalmente risolta”.