"Ad essere state colpite sono state le parti più vitali e preziose del sistema Italia: l’industria manifatturiera e le giovani generazioni. Quelle da cui dipende il futuro del Paese- afferma il Csc- Una sorta di guerra c’è stata ed è tuttora in corso, ed è combattuta, una volta di più, dentro l’Europa e dentro l’Italia. L’aumento e il livello dei debiti pubblici sono analoghi, in quasi tutte le economie avanzate, a quelli che si sono presentati al termine degli scontri bellici mondiali".
I dati relativi all'andamento del Pil forniti dal Centro studi confermerebbero infatti lo scenario prospettato: nel 2012 il Pil subirà una flessione del 2,4% mentre nel 2013 dello 0,3%. Diminuisce anche l'occupazione che vedrà un calo dell' 1,4% nel 2012 e dello 0,5% nel 2013. Particolarmente preoccupanti le stime relative ai consumi delle famiglie che flettono del 2,8%.
Alessandro Bulletti- Agenzia Stampa Italia
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