(ASI) Qualcuno avrebbe voluto, o comunque fortemente auspicato, che ci fosse addirittura il regicidio, invece, al Vinitaly, la kermesse internazionale del vino e dei distillati della fiera di Verona, la cui 55 esima edizione ha chiuso, ieri, i battenti, c’è stato, con il record di presenze (93 mila, di cui 29.600 straniere, con oltre 45mila degustazioni, + 50% rispetto al 2022) il tappeto rosso per sua maestà il vino, in gran forma, omaggiato, come non mai, in pellegrinaggio, dai politici.
Vino, cui si vogliono dare più colpe di quelle che in realtà può avere e allora è il caso di ribadire un concetto che è poi quello che ha espresso, con molta saggezza, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, dopo aver respinto con forza chi vuole imporre etichette, come per le sigarette: “Noi abbiamo sempre promosso il consumo consapevole e responsabile, per noi italiani un bel bicchiere di vino significa stare bene assieme”. D’altronde, anche medici e nutrizionisti sostengono che “bevuto con moderazione il vino è salutare”. Ecco, il messaggio, chiaro e inequivocabile, è quello di combattere gli eccessi, ma è il monito che deve passare per tante altre bevande e molti cibi. L’Osservatorio sul mondo agricolo Enpaia-Censis ha rilevato che più accorte - una su due - sono le donne, che stanno scoprendo il valore intrinseco e sociale del vino, passando dal 38,7% al 41,5%, mentre si registrano abbandoni da parte degli uomini che dal 61,3 % sono passati al 58,5%. Detto questo, l’appuntamento di Verona, come ha chiesto Luca Zaia, presidente del Veneto, merita di essere formalmente riconosciuta come “unica manifestazione internazionale italiana del vino”, per la eccezionale partecipazione di visitatori e con più di 1000 top buyer, provenienti da tutto il mondo, è stato confermato essere lo straordinario luogo d’incontro di molteplici interessi e curiosità. Dove si tratteggia il futuro, nelle tre direttrici: business, internalizzazione e posizionamento, linee guide di un settore, quello del vino, che fa da traino alla nostra economia con 31,3 miliardi di euro di fatturato complessivo, prodotto da 530 mila imprese viticole che lavorano 674 mila ettari di superficie vitata (uva da vino) che ha prodotto, nel 2022, 50 milioni di ettolitri, con un collier di gemme preziose, rappresentate da 74 Docg, 334 Doc e 118 Igt. Il vino, peraltro, con 7,4 miliardi di euro di esportazioni nette, si colloca, per quanto riguarda il 2022, al primo posto per il livello del saldo commerciale del nostro Paese, facendo meglio del sistema moda e meccanica strumentale. L’arrivederci è al 14 aprile 2024, per la 56 esima edizione.
Fortunato Vinci – www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia