È finito il tempo delle misure emergenziali: servono interventi per la crescita nel lungo periodo.
(ASI) L’Istat ha pubblicato le stime delle vendite nel mese di agosto, che fanno registrare una crescita del +0,8% su base annua in valore mentre restano stazionarie dal punto di vista del volume. L’incremento, in apparenza positivo, deve in realtà essere considerato in un quadro più ampio, in particolare in relazione al recente andamento delle vendite, che hanno risentito delle conseguenze economiche del lockdown e, in generale, del contesto socioeconomico dovuto alla pandemia, nonché in rapporto all’aumento dei prezzi riscontrato nelle ultime rilevazioni.
Considerando che la crescita annua è stata registrata in valore e non in volume, è facile comprendere come l’incremento stesso sia influenzato in misura significativa proprio dall’applicazione di prezzi più elevati rispetto al passato. A ciò si aggiunge la diminuzione delle vendite al dettaglio nei primi sette mesi dell’anno in corso (-8,5%), che fa apparire quantomeno improbabile una drastica inversione di tendenza del mese di agosto.
Il contesto attuale è ancora, purtroppo, critico e incerto e le famiglie continuano a dover affrontare gravi difficoltà. E’ quindi più che mai urgente assumere decisioni drastiche, con interventi non più di carattere temporaneo ma orientati a dare stabilità alla nostra economia sul lungo periodo. La fase che stiamo attraversando è troppo delicata per essere fronteggiata con i soli provvedimenti emergenziali: servono subito misure strutturali per lo sviluppo, finalizzate al rilancio dell’economia e dell’occupazione, per consentire finalmente al Paese nuove e reali opportunità di crescita.