(ASI) Dopo le notizie di ieri sulla deflazione, oggi giungono nuovi segnali drammatici a confermare che la ripresa è ancora lontana: la disoccupazione a febbraio è tornata a salire. L'Istat attesta il tasso all'11,7%. Praticamente fermo il tasso relativo alla disoccupazione giovanile, che scende del -0,1%, attestandosi a quota allarmante pari al 39,1%.
Dati che assumono tratti sconfortanti se ci si focalizza sulla situazione del Sud Italia. In quest'area la percentuale di giovani senza occupazione sfiora il 60% e il lavoro ormai è solo un lontano miraggio.
"Un allarme importante, che deve suscitare le necessarie reazioni da parte del Governo. È ora che si renda conto che la situazione per le famiglie e per il Paese è diventata insostenibile e prenda i giusti provvedimenti per imprimere una vera svolta." - dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
I giovani e non solo sono scoraggiati e privi di prospettive. È svanito l'effetto degli annunci e delle incitazioni all'ottimismo.
Tale scenario richiede un intervento urgente teso a rimettere in moto il mercato del lavoro, nonché avviare una redistribuzione dei redditi.
Combattere la disoccupazione significa, infatti, agire positivamente in direzione di una crescita della domanda interna. Non dimentichiamo che ogni disoccupato pesa sulle spalle delle famiglie (nonni, genitori, parenti), che rappresentano la vera forma di welfare, con un onere di circa 450 euro mensili. Per rilanciare la domanda interna e dare una svolta concreta in direzione della ripresa è necessario avviare immediatamente il serio Piano Straordinario del Lavoro che invochiamo da tempo, attraverso lo stanziamento di investimenti per l'innovazione e la ricerca; la realizzazione di infrastrutture, soprattutto al Sud; l'avvio di un programma di sviluppo per il settore del turismo, vero "oro nero" del nostro Paese; la disposizione di opere per la messa in sicurezza del patrimonio culturale.