(ASI) E' l'agricoltura a far registrare il piu' elevato incremento del Pil nel quarto trimestre del 2015 con il valore aggiunto che sale dell’8,4 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa ai dati Istat sul Pil che vedono il settore agricolo registrare la maggiore crescita anche su base annuale. A preoccupare sono tuttavia – sottolinea Coldiretti – i segnali di deflazione che vengono dalle campagne italiane nel 2016 a causa del crollo dei prezzi pagati ai produttori, dal -60% per cento dei pomodori al -30% per il grano duro fino al -21% per le arance rispetto all’anno scorso. Una situazione - continua la Coldiretti - che sta assumendo toni drammatici anche per gli allevamenti con le quotazioni per i maiali nazionali destinati ai circuiti a denominazione di origine (Dop) che ormai da giorni sono scesi al disotto della linea di 1,20 centesimi al chilo che non coprono neanche i costi della razione alimentare. Cosi come i bovini da carne che sono pagati su valori che si riscontravano 20 anni fa, per non parlare del prezzo del latte che - continua la Coldiretti - con il venir meno degli accordi rischia ora di essere in balia delle inique offerte dell’industria. Per questo la Coldiretti chiede una moratoria sui debiti degli allevamenti da latte e da carne bovina e suina per non fare chiudere le imprese agricole che da troppo tempo sono costrette a lavorare con prezzi di vendita al di sotto dei costi di produzione. Servono misure nazionali di rapida attuazione con una moratoria su mutui e prestiti agli allevamenti di 24/36 mesi nonché – sottolinea la Coldiretti - un riposizionamento debitorio dal breve al medio lungo termine ed un impegno straordinario sui fondi di garanzia. Una necessità che - conclude la Coldiretti – puo’ accompagnare il position paper che l’Italia presenterà alla Commissione europea che prevede anche l’obbligo di etichettatura di origine per fermare le importazioni dall’estero da spacciare come Made in Italy.