(ASI) E' l'agricoltura a far registrare il piu' elevato incremento del Pil con il valore aggiunto che sale del 3,8 per cento, spinto dal record storico nelle esportazioni agroalimentari a 36,8 miliardi di euro e dalla ripresa dei consumi alimentari delle famiglie, che per la prima volta da sette anni tornano positivi. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa ai dati Istat sul Pil che vedono il settore agricolo registrare un incremento addirittura sei volte superiore a quello medio nazionale. A preoccupare sono tuttavia – sottolinea Coldiretti – i segnali di deflazione che vengono dalle campagne italiane nel 2016 a causa del crollo dei prezzi pagati ai produttori, dal -60% per cento dei pomodori al -30% per il grano duro fino al -21% per le arance rispetto all’anno scorso. Una situazione - continua la Coldiretti - che sta assumendo toni drammatici anche per gli allevamenti con le quotazioni per i maiali nazionali destinati ai circuiti a denominazione di origine (Dop) che ormai da giorni sono scesi ben al disotto della linea di 1,25 centesimi al chilo che copre appena i costi della razione alimentare. Cosi come i bovini da carne che sono pagati su valori che si riscontravano 20 anni fa, per non parlare del prezzo del latte che - precisa la Coldiretti - con il venir meno degli accordi da marzo sarà ancora in balia delle inique offerte dell’industria. Un comportamento - conclude la Coldiretti - reso possibile dai ritardi nella legislazione comunitaria e nazionale che non obbliga ad indicare la provenienza dei prodotti agricoli utilizzati in etichetta.
Redazione Agenzia Stampa Italia