(ASI) Per gli organizzatori “dalla prima edizione molto è cambiato”, ma è lo spirito e la costante qualità delle proposte artistiche che hanno fatto la fortuna della manifestazione e soprattutto l’anno perpetrata. Un festival che conferma il percorso intrapreso da alcuni anni: “musica a trecentosessanta gradi per tutti ma con un’anima legata indissolubilmente al jazz e alla storia di questo genere straordinario”, questo sostanzialmente l’intento degli organizzatori. La kermesse presenta un cartellone eterogeneo e dalle molte anime, che proverà a sintetizzare i variegati percorsi della musica, presentando oltre al jazz nelle sue molteplici espressioni, anche pop, soul, reggae, blues e contaminazioni inedite. Da quanto emerge dal programma ufficiale sulle scene di Umbria Jazz 12 si alterneranno artisti di culto e giovani emergenti, icone della pop song e monumenti della black music, jazzmen alla prova con progetti assolutamente nuovi e ricchi di fascino. Quest’anno ricorrono due anniversari importanti: i trent’anni dalla morte di Thelonious Monk e i cento anni dalla nascita di Gil Evans ed Umbria Jazz dedica a queste due grandi figure della storia della musica una parte importante della sua programmazione, con omaggi e riletture personali dell’opera musicale di due geni. Sarà ospite per esempio Ryan Truesdell, giovane arrangiatore americano che si è impegnato a riscoprire la musica del grande Gil Evans insieme all’energico supporto della famiglia di Gil. Questo musicista ha analizzato i manoscritti, le note, le registrazioni personali dell'arrangiatore scomparso nel 1988, scoprendo un piccolo tesoro di inediti, tra i quali tutti gli arrangiamenti originali di Evans per le gloriose registrazioni effettuate con Miles Davis (“Sketch of Pain” e “Porgy and Bess”), per “Out of the cool” e per il lavoro degli anni Quaranta destinato a Claude Thornill. Parte di questo materiale viene presentato in live al pubblicato di Perugia dalla Eastman Orchestra con la presenza di alcuni tra i più noti solisti italiani tra cui Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Stefano Di Battista e Francesco Cafiso. Relativamente a Thelonious Monk si può dire che è stato senza dubbio uno dei geni più singolari del XX secolo, personaggio surreale ed enigmatico, che ha sconcertato per i suoi comportamenti e la sua opera, ma capace di lasciare una eredità musicale forse non ancora del tutto scoperta. Umbria Jazz gli rende omaggio attraverso i tributi musicali di Francesco Bearzatti ed il suo quartetto, della Lydian Sound Orchestra, della Perugia Jazz Orchesta con lo special guest Riccardo Zegna. Quattro grandi pianisti, Kenny Barron, Mulgrew Miller, Eric Reed e Benny Green propongono poi: “Mostly Monk”.
Ma le citazioni e i gli omaggi musicali non si limitano a Monk. L’originale e travolgente Wayne Shorter, partner di Miles Davis suonerà alla testa di Danilo Perez, John Patitucci e Jorge Rossy per raggiungere il “jazz dal respiro largo”. Ritorna anche Melody Gardot, che presenterà uno dei suoi ultimi lavori, “The Absence” ispirato ai periodi passati nel deserto del Marocco, ai locali di Buenos Aires in cui troneggia il tango, alle spiagge brasiliane, alle strade di Lisbona. Dalle scene della trascorsa edizione di Orvieto ritorna Juan Pablo Jofre Romarion maestro del bandoneon che suonerà con i Solisti di Perugia un tributo ad Astor Piazzola. Non manca quindi il tango, quello ammiccante che piace a tutti, nostalgico e di derivazione colta che è frutto di una irripetibile intersezione tra melodia popolare tradizionale, jazz e costruzione classica. Esordio a UJ 2012 infine per Ambrose Akinmusire, trentenne trombettista californiano.
Giuseppe Nardelli –Agenzia Stampa Italia
Fonti: Cartella Stampa UJ 2012, Programma Ufficiale, www.umbriajazz.com.
Foto: © Umbria Jazz