(ASI) I cromatismi che si intersecano alla nostrana melodia Partenopea, la scelta non casuale della strumentazione che accompagna il canto fra le viscere di una napoletanità che esalta tanto la fisarmonica quanto le chitarre, le percussioni piuttosto che i violini, i flauti e i mandolini, fanno di “Muse Amanti” un pezzo “Unico” della moderna discografia napoletana e non solo.
Come la gran parte delle Canzoni Napoletane anche quelle scritte da Peppe Licciardi sono ispirate all’amore, sublimano la “donna” e si strazia se non è corrisposto e qui il “pathos” si fa clamoroso. Ascoltando i brani si percepisce la passione e la determinazione di raccontare i sentimenti di una tradizione che ormai vive il terzo millennio.
Nel lavoro discografico del M° Licciardi in qualche traccia si riconosce la “Identitaria” voce della sorella Consiglia che impreziosisce le esecuzioni, anche i musicisti Franco Ponzo, Mario Sellitto (Chitarre), Vittorio Cataldi (Pianoforte e Fisarmonica), Mimmo Maglionico (Flauto), Michele Gaudino (Violino), Martina Vietri (Violoncello), Salvatore Esposito (Mandolino e Mandola), Peppe Quiriti (Basso), Domenico Colasurdo e Guido Cusano (Batteria e Percussioni), rispondono fedelmente alle intenzioni poetiche musicali dell’autore e si calano nel solco della tradizione innovando e dando slanci nuovi alle cellule ritmiche.
Ancora l’Amore protagonista della quotidianità e delle scene della vita che sui palcoscenici di Napoli diventa qualcosa che ti avvicina a Dio e quindi ti rende eterno cosi come la Musica e la Poesia che restano immortali anche in quest’opera di Peppe Licciardi.
Espedito De Marino - Agenzia Stampa Italia