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Umbria jazz 2011: Novita’ ed eventi

(ASI) La Fondazione di Partecipazione Umbria Jazz propone per il 2011 un approccio particolarmente attuale, interessante e condivisibile che ci permettiamo di divulgare attraverso i comunicati ufficiali presenti nella cartella stampa. Edizione particolare quella di quest’anno per Umbria Jazz, dedicata ai 150 anni dell’Unità Nazionale e alle donne, che saranno protagoniste di un cartellone che concede loro grande spazio. Donne artiste non solo dal punto di vista musicale: il manifesto ufficiale ha infatti per la prima volta un tocco femminile, quello di Grazia Varisco. Un festival in bianco, rosso e verde dunque, verde come il cuore dell’Umbria, che da quasi quarant’anni è il portabandiera in Italia di questa musica straordinaria, il jazz. Nessuno poteva immaginare nel 1973, anno della prima edizione, il peso che questa kermesse avrebbe esercitato sulla scena musicale italiana, e non solo. Oggi Umbria Jazz è un marchio conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, un obiettivo fondamentale della carriera per qualsiasi artista, un vero e proprio punto di riferimento nel mondo della musica e dei festival musicali.

Dalla prima edizione molto è cambiato, ma non lo spirito e l’identità che, insieme alla qualità delle proposte artistiche hanno fatto la fortuna della manifestazione.
A confermare questa attitudine sono i nomi in cartellone per l’edizione che si svolgerà a Perugia dall’8 al 17 luglio: le donne in primis: LIZA MINNELLI, forse l'ultima grande leggenda del musical americano, che torna in Italia dopo le esibizioni del 2008, CARO EMERALD e DEE ALEXANDER poi, la prima vero e proprio fenomeno musicale del momento (suo il brano di un notissimo spot televisivo); la seconda scoperta nell’ultima edizione invernale del festival, tra le più apprezzate da pubblico e critica.
Due pianiste dal Giappone: HIROMI, che aprirà per il suo mentore AHMAD JAMAL e CHIHIRO YAMANAKA, protagonista della scena jazz contemporanea, che avrà l’onore di precedere il trio delle meraviglie HERBIE HANCOCK, WAYNE SHORTER, MARCUS MILLER, evento in esclusiva italiana, per il tributo a Miles Davis.
Rock, Funk, Pop e Blues protagonisti con star che hanno fatto la storia come SANTANA, PRINCE e B.B. KING, nomi che non hanno bisogno di presentazioni e che sono in grado di soddisfare i gusti musicali di qualsiasi appassionato.

Ritmi latino brasiliani con il meglio di questi generi musicali: GILBERTO GIL, SERGIO MENDES, EDDIE PALMIERI, CHUCHO VALDES e MICHEL CAMILO, per due serate che si preannunciano incandescenti.
Tra le iniziative particolari di questa edizione troviamo Jazz on Film: il noto critico musicale Marco Molendini presenterà una serie di video con i grandi del jazz impegnati in storici concerti: tutti i giorni alle 15 al Teatro Pavone prima del concerto delle 16,30.

Un festival che conferma il trend intrapreso da alcuni anni: musica a trecentosessanta gradi per tutti ma con un’anima legata indissolubilmente al jazz e alla storia di questa musica straordinaria. Location principale rimane l’Arena Santa Giuliana, dove avranno spazio i grandi nomi, poi il Teatro Pavone dedicato al jazz italiano e al suo omaggio all’Unità Nazionale e l’Oratorio Santa Cecilia.
Abbinamento tra musica e cibo infine alla Bottega del Vino, al Ristorante La Taverna e all’Hotel Brufani che ospiteranno gli aperitivi, i brunch e le cene.
Ci sono infine gli spazi all’aperto gratuiti: Piazza IV Novembre e i giardini Carducci. È l’Umbria Jazz che rappresenta la continuità con il passato, un omaggio doveroso a una formula che ha creato il “caso” Umbria Jazz nel mondo dello spettacolo e nel costume. Da non dimenticare infine la tradizionale Street Parade, che non poteva non essere tricolore con i FUNK OFF.
Il miracolo di Umbria Jazz è stato in definitiva di aver creato un evento popolare, dai grandi numeri e dalla forte risonanza immerso in un ambiente assolutamente peculiare che non ha riscontri in tutto il mondo e che lo rendono unico e irripetibile.

Umbria Jazz è uno dei festival jazz, e non solo, più apprezzati e conosciuti del mondo per la sua storia, per la qualità e l’ampiezza del cartellone, per il fascino di una manifestazione che ricava dal binomio musica-ambiente i tratti di una identità assolutamente caratteristica. Identità legata quindi a doppio filo alla sua italianità; sarebbe impossibile, infatti, esportare il festival in un'altra nazione senza comprometterne il suo dna.
E quale momento migliore per celebrare questo stretto rapporto con il territorio che i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità Nazionale.
La sezione “italiana” di Umbria Jazz 11 sarà infatti dedicata a questo importantissimo anniversario con un progetto pensato ad hoc, del tutto originale e inedito.
A tutti gli artisti italiani presenti al festival sarà chiesto di eseguire durante il loro concerto una rilettura personale in chiave jazz dell’Inno di Mameli: non potrebbe esserci modo migliore per una kermesse musicale come Umbria Jazz di celebrare la nostra identità nazionale.
Una iniziativa questa che ha ottenuto la concessione del logo ufficiale delle celebrazioni: tre bandiere tricolore che sventolano a rappresentare i tre giubilei del 1911, 1961, 2011, in un collegamento ideale tra le generazioni.

La rappresentanza italiana a Umbria Jazz sarà quindi ancora più numerosa che nelle precedenti edizioni e di grande qualità: un’Italia idealmente unita dalle note del piano di Franco D’Andrea, figura storica del jazz “made in Italy”, Danilo Rea e Flavio Boltro, insieme in un inedito duo, Gianluca Petrella, considerato tra i migliori trombonisti sulla scena, che presenta il suo ultimo progetto “Tubolibre”, oltre che componente del quintetto di uno dei più interessanti giovani pianisti: Giovanni Guidi.
Sempre al piano Dado Moroni, impegnato in un nuovo trio.
Roberto Gatto, miglior batterista italiano da molti anni, si presenterà con il suo nuovo ottetto, mentre il Tinissima Quartet di Francesco Bearzatti, proporrà il premiatissimo lavoro dedicato a Malcolm X.
Rosario Giuliani e Fabrizio Bosso insieme nel progetto Lennie’s Pennies, con il secondo impegnato anche nel suo quartetto arricchito dalla presenza di Roberto Cecchetto alla chitarra.
E ancora Antonello Salis e il suo “Giornale di Bordo”, Francesco Cafiso con l’Island Blue Quartet, Gabriele Mirabassi con Aca Seca Trio, l’Emerald Quartet di Claudio Fasoli, Marco Tamburini, Ramberto Ciammarughi con Fabio Zeppetella e Fabrizio Sferra, Nicola Mingo e il suo omaggio a Clifford Brown.
Giovani in rampa di lancio esordienti al festival come Simona Severini e Mattia Cigalini. Al contempo con questa iniziativa si rende omaggio al jazz “made in Italy” che ormai è maturo, originale e artisticamente di grande rilevanza. Lo scenario tricolore è fra i più interessanti al mondo, non solo in proiezione europea: i nostri musicisti sono spesso ispiratori di progetti che coniugano il linguaggio e la tradizione del jazz con le radici italiane culturali, popolari e accademiche.
Uno dei fattori decisivi della crescita della scena jazz italiana, da provincia “dell’impero” musicale a vero e propria fucina creativa di talenti, è stata proprio questa maturità che ha portato all’emancipazione dal tradizionale songbook americano e la contemporanea riscoperta di un repertorio nazionale spesso sottovalutato, che va dalle canzoni d’autore alla musica popolare, passando persino per l’opera lirica.

Il successo di Umbria Jazz e l’atmosfera che si respira durante i giorni del festival non si misurano solo dai grandi concerti e dai freddi numeri; grande entusiasmo è prodotto dalle centinaia di giovani e meno giovani che frequentano le Clinics del Berklee College of Music.
Dal 5 al 17 luglio si terrà la ventiseiesima edizione dei seminari estivi tenuti dalla scuola leader mondiale nel settore dell’insegnamento musicale, capace di coinvolgere oltre duecentocinquanta studenti l’anno, provenienti da tutto il mondo. Agli studenti che ottengono i migliori risultati la Berklee offre borse di studio e facilitazioni per continuare gli studi nella sede madre di Boston.
Ci sarà inoltre il concerto finale gratuito del Berklee/Umbria Jazz Clinics Award Group, un ensemble composto dai migliori studenti che hanno frequentato le Clinics estive del Berklee College durante il festival.
I seminari anche in questa edizione si tengono all’interno delle Scuole Elementari Fabretti; sono diretti da Larry Monroe e da Giovanni Tommaso e Carlo Pagnotta ne è il presidente.

Un grazie particolare alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e al Comune di Perugia che da anni, insieme all’associazione che le organizza, autonoma rispetto a quella che si occupa del Festival vero e proprio, garantiscono ai seminari estivi continuità di risultati e sostegno economico.

Redazionale: tratto dalla Cartelle stampa ufficiale

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