(ASI) Torino. Avvicinare e conoscere il melodramma per apprezzarne la storia, i contenuti e l'interpretazione, soffermandosi sulle arie più famose, nel caso specifico trattando del Rigoletto e analizzando gli stilemi musicali tipici del periodo.
L'Assessorato alla Cultura con il proposito di dare l'opportunità di capire la forma, il linguaggio dell'opera, verso la quale spesso sono indirizzate meno iniziative, patrocina e presenta "Sì, vendetta, tremenda vendetta". Tre incontri intorno a Rigoletto, promossi da Luca Martinacci secondo l'idea di far conoscere aspetti culturali della tradizione operistica, e non solo, anche ai "non addetti ai lavori".
A condurre gli appuntamenti Luca Rossetto Casel. Diplomatosi in Flauto presso il Conservatorio «G.F. Ghedini» di Cuneo sotto la guida del maestro Arturo Danesin, Rossetto Casel è cultore delle discipline musicali presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Torino, dove presta attualmente servizio come docente a contratto nell'ambito dei Percorsi Abilitanti Speciali per i docenti di Educazione Musicale.
Il primo incontro è in programma venerdì 9 gennaio alle 21 e tratterà di "Il Duca qui pur si diverte", presentazione di Rigoletto, a partire dal dramma in tre atti "Le roi s'amuse", di Victor Hugo, andato in scena a Parigi nel novembre 1832, fino ad arrivare a Giuseppe Verdi che lo musicò su libretto di Francesco Maria Piave. La prima venne data al Teatro La Fenice di Venezia l'11 marzo del 1851. Illustrazione del contesto storico e culturale e lettura del primo atto.
L'iniziativa prosegue venerdì 16 con "Cortigiani, vil razza dannata", ovvero la lettura del secondo atto, e venerdì 23 gennaio con la lettura del terzo atto e considerazioni conclusive su "Della vendetta alfin giunge l'istante".
Tutti gli incontri si terranno presso i locali della Biblioteca comunale, con sede in Cascina Molines, via Francesco Marchini 3 alle ore 21. La partecipazione è libera.
"La proposta è inedita, fino ad ora in valle non sono state avanzate iniziative del genere che puntano a creare un contatto con l'opera e a farlo dando a tutti la possibilità di conoscerla e di apprezzarla – sottolinea Edoardo Favaron, consigliere comunale delegato alla cultura -."