(ASI) Un musicista perugino in grande ascesa: Simone Gubbiotti, new jazzman e compositore delle nostre terre umbre, alle prese con un progetto internazionale. Il suo nuovo lavoro discografico, Resilience,
autoprodotto dallo stesso artista, è in fase di imminente realizzazione e vedrà la partecipazione di nomi di fama internazionale quali Adam Nussbaum (batteria) e Jay Anderson (contrabasso), proiettando questo chitarrista nostrano nei lidi dei più alti sogni realizzabili da un musicista. Un work in progress che sta venendo alla luce definitiva e che è un canto alla bellezza della musica, al jazz d’autore, all’eleganza delle note che sanno incidere senza mentire.
Attraverso e oltrepassando la musica, Resilience sta a significare che il linguaggio puro del jazz e di ogni forma musicale che ad esso si riconduce, può sfiorare la bellezza e risvegliare il torpore della vita, solo se si trasforma la rigidità e gli opposti del quotidiano, nel fluire e ricompattare quello che dalla vita stessa viene disgregato, offeso. E’ la cosiddetta ‘resilienza’, che nasce e finisce in un nuovo modo di vivere le avversità, sublimandole in positiva rinascita.
La musica dà senso e può confluire in una panacea di contenuti, se tramite essa si rende positivo ogni percorso umano, anche il più difficile. L’arte dei suoni può spezzare le increspature che l’esistenza fa fendere nei nostri vissuti e riesce a donarci altezze che non possono più tornare in basso.
Simone Gubbiotti attraverso la sua chitarra vellutata, i suoi silenzi graffianti, la nitidezza del suo vibrato sotteso da fraseggi mai melliflui, le sintassi melodiche che si alternano impalpabilmente unendosi a cadenze dalle sonorità sinuose anche se ambiguamente veleggianti, vuole indurci a una sana “resistenza” alla vita, ai suoi crudi inganni, alle sue avversità. Con questo progetto bello e dai suoni puri come l’argento sotto il sole, la sua musica fa riflettere una luce nitida a tutto ciò che si rispecchia intorno, seppure con gli opachi e sgualciti colori che ci attorniano ogni giorno. Il suo viaggio attraverso la musica è il nostro che percepiamo dentro e fuori di noi, è il saper cogliere ciò che un artista vuole dirci e ciò che noi siamo disposti ad ascoltare.. Questo affascinante album che presto uscirà e che è il 7° di una serie preziosa di registrazioni e collaborazioni che Gubbiotti ha realizzato in giro per il mondo assieme ad altri importanti musicisti come Peter Erskine, Darek Oles, Joe LaBarbera, Sid Jacobs, Walter Calloni, Sarah Minciotti, corrobora il suo interessante percorso e da ora in poi si fa più consapevole : consapevole che ‘resistere’ non significa opporsi ma far rinascere una nuova forma di alterità, di diversa progettualità, di visione creativa del mondo…
Manca solo un piccolo tassello allo spettacolare panorama che solo con la musica può concretizzarsi nel linguaggio umano e nel suo contenuto : quello di saper riportare il senso di questa sublime arte nel nostro inconscio vero, nelle nostre profondità.
La chimica che Simone Gubbiotti sprigiona dal cromatismo diluito delle sue note è un canale inconfondibile che sa aiutarci a portare noi stessi in noi stessi, facendo vibrare le 6 corde che nella sua anima sono un tutt’uno, come pochi jazzisti viventi sanno fare. Diamogli merito e modo di poter condividere il suo progetto e il suo proposito di uomo oltreché artista; questo lavoro è interessante ed originale non solo dal punto di vista musicale ma anche innovativo sotto un particolare aspetto di impegno discografico: attraverso una campagna di raccolta fondi (crowdfunding campaign) incentrata sulla compartecipazione libera e alla portata di tutti (a partire da 10 euro) che si concluderà il 1 settembre 2014, chi volesse contribuire alla fase finale e all’uscita definitiva del disco può farlo e allo stesso tempo mettere un proprio suggello al dono musicale che Simone Gubbiotti ci fa col suo talento, potendo poi avere fisicamente il prodotto discografico.
Per conoscere le modalità di accesso a questo progetto si può andare alla pagina web http://www.musicraiser.com/projects/2664-resilience-il-nuovo-album.
La musica è un patrimonio comune e da essa si può ripartire, in momenti anche difficili come quelli attuali, ma mai insuperabili.. Simone Gubbiotti ne è portavoce, perché la sua esperienza di vita e di musicista è una rarità e una realtà che ci induce a scoprirlo. Anzi, a sentirlo con cuore aperto e con mente positiva, con pura e incessante passione, con consapevolezza e convinzione.
Un traguardo per tutti aperto, Resilience…
Una meta raggiunta.
Sarah Minciotti - Agenzia Stampa Italia.