(ASI) Fondi - I TRAVELERS nascono da una session parigina nell'inverno 2008, ma è solo a partire dal 2011 che Matteo Bortone, giovane contrabbassista originario di Otranto, decide di guidare il quartetto equamente diviso tra Francia e Italia che domenica 2 febbraio si esibirà a Fondi presso la Casa delle Arti “Beltempo” in Corso Appio Claudio, 80. L’esibizione live, cui si aggiunge la possibilità di usufruire di un aperitivo, partirà alle ore 19.30.
Già membro del nuovo trio del pianista Alessandro Lanzoni (“Dark Flavour”, il disco d'esordio è firmato CAM JAZZ ed è uscito a febbraio 2013), dopo molteplici collaborazioni e riconoscimenti in Italia e all'estero (2 borse di studio a Siena Jazz dove viene scelto come rappresentante italiano allo IASJ diretto da Dave Liebman nel 2009, un Master ottenuto al prestigioso Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi), Matteo sceglie la front-line della sua prima band che lo vede in veste di leader affidandosi ad Antonin-Tri Hoang al sax alto e clarinetto basso, una delle voci più singolari del panorama jazzistico francese, membro dell' “Orchestre Nationale de Jazz” e Francesco Diodati, chitarrista romano tra i migliori nuovi talenti odierni. Ariel Tessier, batterista parigino completa, insieme a Matteo, la ritmica del gruppo.
La musica è fedele alle intenzioni del leader: forti melodie, songs malinconiche che sfociano in tempeste elettriche, “spaccature free e paesaggi cantautoriali” (Musica Jazz, Agosto 2012); il costante binomio tra melodia e improvvisazione collettiva libera la band da ogni prevedibile definizione stilistica, affermando tuttavia una decisa impronta rock/pop che caratterizza le tematiche dei brani, composti quasi esclusivamente da Bortone e inscritti appieno nel mood compositivo contemporaneo affine a personalità come Jim Black, Kneebody, Wayne Krantz, Dave King. L'esordio della band, disco dall'omonimo titolo 'Matteo Bortone TRAVELERS' edito da Zone di Musica (uscito il 6 Marzo 2013) è stato concepito tra Roma e Parigi, registrato in Francia ed ha come tema principale il viaggio, il movimento: la musica è tagliente, aperta a mutazioni improvvise, percorsi tortuosi che trasportano l'ascoltatore in panorami acustici ed elettrici. L'album ha già ottenuto importanti riconoscimenti dalla stampa francese e italiana ed è stato eletto “Révélation Jazzman” e “Jazz Découverte” dalle riviste francesi Jazz Magazine e Jazz News oltre ad aver ottenuto il “Jazzit Likes It” dalla rivista JAZZIT. Come primo disco da leader, Matteo Bortone non privilegia l'aspetto solistico dei singoli ma il suono collettivo, attraverso una scrittura che tiene conto degli altri membri del gruppo. Le undici tracce dell'album sono ad opera di Bortone, ad eccezione della struggente ballad “Man of the hour” composta da Eddie Vedder dei Pearl Jam.
La formazione.
Antonin-Tri Hoang: Sax alto/Clarinetti Francesco Diodati: Chitarra/Effetti Matteo Bortone: Contrabbasso Ariel Tessier: Batteria (per la serata il chitarrista originario verrà sostituito da Giacomo Ancillotto)
Recensioni disco.
“Una delle band piu audaci del panorama jazz moderno.” Theodore Von Claer – Djam Francia
“Un lavoro in crescendo: i quatro musicisti trovano la loro via, alternativa, avanguardistica, o come la si vuole definire.” Alceste Ayroldi – Jazzitalia
“Un disco interessante. Per il suono di gruppo e per la scrittura del leader, aperta ad umori contemporanei, a tratti piacevolmente schizofrenica.” Vincenzo Roggero – All about Jazz Italia
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