Seminario (workshop) oggi a Milano, Clinica Mangiagalli
(ASI) Milano – In Lombardia, con una determina del 2015, è stata introdotta la vaccinazione universale anti Rotavirus gratuita per i nati pretermine e i soggetti affetti da patologie croniche, ma nella realtà non viene applicata. In corso, oggi, a Milano un seminario (workshop) con pediatri e igienisti, promosso da Waidid, Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici, patrocinato dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN), dalla Società Italiana di Pediatria (SIP), dalla Società Italiana di Igiene (SITI), dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e dalla Società Italiana per le Cure Primarie in Pediatria (SiCUPP), che si concluderà con la stesura di un documento operativo per l’implementazione della vaccinazione anti Rotavirus che verrà distribuito presso punti nascita, ambulatori pediatrici, consultori, Centri Vaccinali e ospedali della Regione Lombardia.
Si stima che ogni anno in Europa le gastroenteriti acute da Rotavirus siano responsabili di 231 decessi, circa 90 mila ospedalizzazioni e quasi 700 mila visite mediche (fonte OMS).
Secondo uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Italian Journal of Public Health, in Italia le infezioni da Rotavirus colpiscono oltre 400 mila bambini al di sotto dei 5 anni, con 320 mila casi gestiti a domicilio, 10 mila ospedalizzazioni, 80 mila visite mediche e 11 decessi ogni anno. La vaccinazione rappresenta l’unico strumento efficace nella prevenzione della malattia.
Si svolge oggi a Milano un seminario di studi (workshop) presso la Clinica Mangiagalli per discutere sugli aspetti epidemiologici e clinici dell’infezione da Rotavirus: pediatri e igienisti riuniti in un dibattito con l’obiettivo di arrivare alla stesura di un documento operativo per l’implementazione della vaccinazione nella Regione Lombardia.
“I Rotavirus rappresentano la principale causa di gastroenterite acuta grave in età pediatrica in tutto il mondo – afferma la prof.ssa Susanna Esposito, direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura del Policlinico dell’Università degli Studi di Milano e presidente WAidid, Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici - e la più frequente causa di diarrea grave nei bambini al di sotto dei 5 anni. In Italia, il Nuovo Piano Vaccini ritiene prioritaria la vaccinazione anti Rotavirus nei bambini già a partire dalla 6° settimana di vita e nella Regione Lombardia, sebbene ancora poco implementata, è offerta gratuitamente ai neonati pretermine che nel nostro Paese rappresentano circa il 7% delle nascite complessive, e ai soggetti a rischio. L’obiettivo del workshop di oggi è quello di arrivare ad un documento operativo condiviso che contribuisca ad implementare nella nostra Regione la vaccinazione anti Rotavirus universale raccomandata in primis per i prematuri ricoverati in terapia intensiva e per i neonati con patologie croniche”.
Come emerso da recenti studi, in Italia le infezioni da Rotavirus sono responsabili in una percentuale che varia dal 17% al 69% circa del totale delle ospedalizzazioni per gastroenterite acuta, dell’84% delle ospedalizzazioni per gastroenterite di origine virale così come del 61% delle ammissioni in pronto soccorso e del 33% delle visite dal pediatra di libera scelta o dal medico di medicina generale.
Nelle infezioni del neonato i sintomi in alcuni casi sono relativamente modesti, per un certo grado di immunità acquisita dagli anticorpi materni. Nei bambini, invece, di età compresa tra 6 e 18 mesi l’infezione, che ha solitamente un periodo di incubazione di circa 1-3 giorni, esordisce in modo acuto con febbre e vomito, cui fa seguito dopo 24-48 ore diarrea acquosa, con 10-20 scariche al giorno. Mentre la febbre e il vomito cominciano a diminuire durante il secondo giorno di malattia, la diarrea può continuare per 5-7 giorni portando a forte disidratazione. Le infezioni successive da Rotavirus sono, invece, clinicamente meno gravi.
Come emerge dal Calendario per la Vita 2016 si raccomanda di anticipare alla 6° settimana la prima somministrazione del vaccino anti Rotavirus, che è un vaccino somministrato per via orale, al fine di ridurre drasticamente i casi più gravi di ospedalizzazione soprattutto dei lattanti più piccoli per proseguire, poi, con le ulteriori dosi (una seconda o una seconda e una terza a seconda del vaccino in uso) in concomitanza con le sedute vaccinali successive entro la 24-26 settimana di vita. Anche nei nati prematuri va considerata l’età cronologica, non l’età corretta, e la vaccinazione va eseguita o direttamente in neonatologia se il piccolo è ancora ricoverato o nei centri vaccinali o negli ambulatori dei pediatri di famiglia.