(ASI) Se guardiamo un muro, le crepe lo dividono, le crepe lo rompono, le crepe lo separano. Lasciano tracce, segni a volte indelebili nel tempo. Vogliamo invece concentrarci sulla crepa, sul segno, sul tratto e non su quello che sta intorno e allora pensiamo che le crepe possano anche inverosimilmente unire i due punti che ne segnano l’estremità.
6 aprile 2009 L’Aquila ore 3.32, 20 maggio 2012 Emilia ore 4.05, ecco i due punti che stanno all’estremità di una crepa che unisce questi due territori.
Abbiamo lavorato mesi per realizzare un progetto che ci aiutasse a non dimenticare quanto accaduto a L’Aquila il 6 aprile 2009 e pochi giorni fa, il 20 maggio 2012, inaspettatamente, siamo stati costretti non solo a ricordare quanto avvenuto a L’Aquila ma a riviverlo.
Il nostro progetto si intitolava “Theater for L’Aquila”, lo abbiamo presentato proprio il 6 aprile scorso in occasione del 3° anniversario del sisma d’Abruzzo ma oggi il progetto cambia la propria identità e il proprio nome.
Oggi infatti anche l’Emilia prova dolore e le stesse crepe che hanno fatto piangere lacrime di pietra alle case de L’Aquila, stanno facendo piangere anche le case dell’Emilia.
Con l’idea, con la consapevolezza e la fermezza di essere complici della parola “vita” e non della parola “paura” andiamo avanti.
“Emilia – L’Aquila. Yes, here we are” questo è il nuovo nome del progetto. Un progetto che vede protagonisti giovani provenienti da tutt’Italia, dalla Francia, dall’Olanda ma pur sempre giovani, sinonimo di vita e di speranza.
Giovani che avevano già deciso di far parte di questo progetto perché credono che anche una piccola goccia sia importante, quando non si ha nulla da bere. Saranno 39 i ragazzi e le ragazze coinvolti in questa performance.
Faremo teatro, quello che da anni stiamo facendo, e facendo teatro cercheremo di raccogliere fondi per aiutare le comunità colpite dal sisma.
Regaleremo un naso rosso a tutti perchè la piccola sfera rossa è il nostro simbolo da sempre, perché un naso rosso ci fa sorridere e un sorriso non può e non deve mai poter crollare.”