(ASI) Il Centro Studi Dannunziani e Patriottici, fondato dal giornalista e saggista storico Cristiano Vignali e dal saggista e critico d'arte Roberto d'Amato, in occasione del 105° Anniversario della Impresa di Fiume, partita con la marcia dei legionari dannunziani da Ronchi dei Legionari l'11 settembre 1919, col patrocinio del Vittoriale degli Italiani, la collaborazione degli Ordini Nobiliari di San Nicola, di Vandea e dell'Impero Romano d'Occidente, del Casato d'Amato, organizzano una giornata dannunziana l'11 settembre 2024 che prevede: alle ore 17.00 la posa di una corona al monumento dei Legionari dannunziani in località San Polo; alle 18.00 la visita al museo dannunziano presso l'Antiquarium della biblioteca comunale di Ronchi; alle 20.30 la presentazione presso l'Hotel Doge Inn a Ronchi dei Legionari del romanzo della figlia di Gabriele d'Annunzio, Renata d'Annunzio Montanarella, "Una Donna", a cura di uno dei più grandi studiosi dannunziani viventi Tobias Fior, carnico di Verzegnis (Udine). Nel corso della serata sarà, inoltre, dato un premio inerente alla promozione della cultura dannunziana e del territorio locale all'intellettuale Massimiliano Boscarol, originario di Ronchi dei Legionari, ronchese doc, conosciuto in città come Massi, probabilmente il primo premio in Venezia Giulia dedicato a d'Annunzio dal dopoguerra.
A tal proposito, ha commentato l'organizzatore Roberto d'Amato: "siamo riusciti ad organizzare un evento commemorativo della marcia dei legionari dannunziani da Ronchi a Fiume che cambiarono le sorti dell'Italia e dell'Europa, nonostante gli ostacoli di alcuni franchi tiratori della politica locale e la macchina del fango mossa da alcuni esponenti giuliani della politica nazionale che dovrebbero pensare invece a portare avanti gli interessi del paese per cui gli è stato conferito il mandato da parte degli elettori".
Il giornalista abruzzese Cristiano Vignali, organizzatore e moderatore: "abbiamo deciso di fare un evento commemorativo proprio a Ronchi dei Legionari, perché 105 anni fa l'Impresa di Fiume che portò alla nascita della Reggenza Italiana del Carnaro nella città irredenta (che le potenze vincitrici della Prima Guerra Mondiale non volevano assegnare all'Italia benché fosse storicamente italiana e prettamente abitata da Italiani), partì l'11 settembre 1919 (e non il 12, perché l'11 era il numero fortunato per eccellenza del Vate, molto superstizioso, che aveva già compiuto la Beffa di Buccari l'11 febbraio 1918) proprio da Ronchi, dove alloggiava, ospite del podestà Alessandro Blasig, il mio corregionale Vate d'Italia Gabriele d'Annunzio prima di guidare i volontari verso Fiume, dove alle 11 del 12 settembre, fece, fra un bagno di folla festante, la cosiddetta "Santa Entrata" a bordo di una torpedo Fiat 3A. Ebbene, l'esaltazione ideologica novecentesca della cosiddetta religione di patria - ha continuato Vignali - cominciò a Ronchi dei Legionari e non da Roma o da Milano, trovando in Gabriele d'Annunzio il primo punto di riferimento. Il d'Annunzio, infatti, ultimo dei grandi umanisti del Rinascimento e dei padri della Patria del Risorgimento che incarnava i valori immortali della Romanitas, era l'anima di quella straordinaria vicenda, anche se la sua figura è stata spesso mal interpretata, o deideologizzata al massimo, paragonandola a quella di un intellettuale avventuriero, oppure strumentalizzata politicamente, ridotta a semplice ideologo del Fascismo, ma queste visioni sono entrambi inesatte, in quanto con la Reggenza Italiana del Carnaro si inventò comunque sia un nuovo modo di far politica rafforzando in particolare la concezione religiosa della nazione, e tra l'altro, venne redatta dal sindacalista e già deputato del Regno d'Italia Alceste De Ambris la Carta del Carnaro, una costituzione veramente innovativa per l'epoca, dalla forte carica rivoluzionaria".
L'evento è a ingresso libero, per qualsiasi informazione è possibile contattare il 3888931953 oppure il 3331438204.