(ASI) Perugia- Il 30/03 a Perugia, presso la Sala dei Notari, è stato proiettato per la prima volta il docufilm "Sulle sponde del Perugino" di Giovanni Piscaglia, un progetto sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Umbria e Arpa Umbria.
L'appuntamento, di grande valore storico e simbolico per la città di Perugia, ha riunito numerose autorità civili, militari, religiose e accademiche della regione, tra cui un vasto pubblico di scolaresche.
Il documentario vuole ricordare ma soprattutto valorizzare una delle figure sicuramente più apprezzate e rinomate nel panorama della città: Pietro Vannucci, detto il Perugino.
Il docufilm è incentrato sulla sua formazione artistica: da una parte, l'architettura e l'influenza fondamentale di Piero della Francesca; dall'altra, invece, la pittura del soggetto religioso e la formazione nello studio de Il Verrocchio.
Nel documentario, lo sfondo dei dipinti del Perugino diventa anch'esso protagonista: è la storia della città umbra, di Perugia e del suo panorama naturale. Pietro Vannucci ha voluto glorificare l'ambiente e imprimerlo negli occhi di tutto il mondo: oggi, nella Sala dei Notari, questa intenzione è stata ricordata per celebrare il territorio della regione Umbria.
Alla presentazione hanno partecipato il Sindaco di Perugia, Andrea Romizi, la dottoressa Antonella Pinna, in rappresentanza sella Regione Umbria, la dottoressa Ilaria Borletti Buitoni, presidente del comitato per il quinto centenario del Perugino, il direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, Marco Pierini, il regista Giovanni Piscaglia e l’attore umbro Marco Bocci.
Ad inaugurare l'incontro è stato Luca Proietti, Direttore Generale di Arpa Umbria, il quale ha mediato la mattinata e condiviso la gioia dell’occasione:
“Riscoprire il nostro paesaggio, le bellezze della nostra regione per tutelarlo e promuoverlo all’esterno è stato il motivo che ci ha spinto a realizzare questa opera di divulgazione dei nostri territori.”
Il Direttore ha poi passato la parola al Sindaco Romizi, il quale ha ricordato che Pietro Vannucci non è solo un simbolo della città di Perugia, ma deve anche diventare il motore del turismo umbro al di fuori dei confini nazionali:
"Approfittiamoci del Perugino per far innamorare il mondo della nostra città"
Così il sindaco ricorda che Pietro Vannucci non è solo un simbolo della città di Perugia, ma deve anche diventare il motore del turismo umbro al di fuori dei confini nazionali.
In rappresentanza della Regione Umbria è intervenuta la dott.ssa Antonella Pinna, dirigente del Servizio Valorizzazione risorse culturali, Musei, archivi e biblioteche che dopo aver portato il saluto dell’assessore Paola Agabiti ha sottolineato “il ruolo delle amministrazioni che può rappresentare l’esempio di una buona burocrazia, che sa sviluppare progetti, trovare risorse e utilizzarle nel modo giusto”.
Anche la dott.ssa Pinna ha voluto imprimere l'artista "come testimonial per la campagna della nostra Regione", per comunicare a tutti che ciò che si vede nei dipinti del Perugino, lo si può trovare qui in Umbria.
Secondo Ilaria Borletti Buitoni, Presidente del comitato quinto centenario Perugino, il film “Sulle sponde del Perugino” "è il messaggio migliore per far visitare al mondo la nostra regione, l'opera del Perugino è la cornice perfetta per raccontarla."
È anche intervenuto il Direttore della Galleria Nazionale dell'Umbria, Marco Pierini. Felicissimo per l’occasione, ha condiviso l’orgoglio che la Galleria Nazionale dell’Umbria nell’esporre le sue opere, orgoglio che ogni perugino dovrebbe avere in quanto il Perugino è uno degli artisti più documentati di sempre:
“Vannucci ha preso qualcosa della nostra terra e l’ha reso qualcosa di unico.”
A concludere l’incontro, prima della visione del film, ha preso parola Giovanni Piscaglia, che ha diretto il film. Ha raccontato la sua bellissima esperienza, che ha privilegiato il rapporto umano che ha rafforzato il rapporto professionale:
“Il docufilm sul Perugino – ha aggiunto Piscaglia- non sarebbe esistito se il direttore Paolini non mi avesse chiamato per propormi il progetto. Poi Arpa ha rafforzato l’iniziativa e la Ballandi. Inizialmente si pensava un film per la televisione, invece siamo arrivati al cinema. E questo è anche un bel segnale verso questo personaggio”.
“Questo è un focus sul paesaggio, il docufilm è una sorta di spin off del film, dove si parla di più del personaggio. Vasari non trattò bene il Perugino, lo definì monotono, poco innovativo. Nel film si vuole ridare il giusto merito a questo maestro”.
Infine, Marco Bocci, ha illustrato la sua esperienza nel partecipare alla realizzazione di questo film. “Perugino non lo conoscevo, lo conoscevo per la sua arte, le sue opere, ma non per la sua vita, il suo aspetto umano. Grazie al film ho apprezzato gli aspetti più intimi di questo grande pittore, si è andato a creare un bellissimo rapporto umano fra artista narrato e interprete”.
Tommaso Maiorca – Agenzia Stampa Italia
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