(ASI) Prosegue, e sta ottenendo un notevole successo, la mostra “Alba rosa. Pitture al femminile di Elisabetta Rogai”, allestita nel Foyer del Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago (Viareggio, LU) e visibile fino al prossimo 21 agosto.
Alle 11 opere dell’artista fiorentina - che quest’anno festeggia i suoi primi 50 anni di attività espositiva che ha spaziato in tre continenti - realizzate con varie tecniche, tra le quali la “Enoarte” (pittura con il vino), da alcuni giorni si è aggiunta Madama Butterfly, un quadro realizzato con tecnica mista - collage di velluto operato e liscio fornito dalla Velvetex di Prato, vino (un Chianti Classico 2018 Le Filigare) e colori a olio su tela - che la pittrice ha iniziato la sera del vernissage della mostra, poi completato successivamente utilizzando la sua “Enoarte” e che sarà donato alla Fondazione Festival Pucciniano.
La donazione avverrà sabato 8 agosto, nel Foyer del Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago, alla presenza del Presidente della Fondazione, Maria Laura Simonetti, e dell’autrice, Elisabetta Rogai, intorno alle 19.30, cioè prima del debutto dell’opera “Madama
Butterfly” inserita nel cartellone del 66° Festival Puccini.
DIECI ANNI DI ENOARTE
Nasce nel 2011 la cosiddetta “Enoarte” di Elisabetta Rogai, risultato di un’intuizione rivoluzionaria: sulla tavolozza, infatti, il vino diventa arte grazie alla tecnica di fissaggio naturale adottata dall’artista, cioè i colori non sbiadiscono oltre una certa soglia. Dunque il vino invecchia sulla tela passando dalle cromie tipicamente giovanili a quelle caratteristiche della maturità. Di norma, in cantina questo processo richiede diversi anni, mentre sulla tela la trasformazione della nouance si avvia già dopo un mese e si completa nei mesi successivi. E lo stesso vale per l’aceto balsamico, di cui in mostra si potrà ammirare un’opera.
LA MOSTRA SU RADIOTRE
Della mostra “Alba rosa. Pitture al femminile di Elisabetta Rogai” si parlerà anche lunedì 3 agosto prossimo, dalle 6 alle 6.45 su Radiotre durante la trasmissione “Qui comincia”, condotta da Anna Menichetti, docente di conservatorio e storica conduttrice della trasmissione mattutina. Si tratterà di storie, musiche, immagini, racconti, divagazioni su temi di attualità e cultura, e in questo caso sull’arte di Elisabetta Rogai. Per poterla riascoltare, sarà possibile scaricare il podcast dell’intera puntata di “Qui comincia”, dalla relativa pagina di RaiPlay Radio.
L’ARTISTA
Elisabetta Rogai è una degli artisti contemporanei toscani di maggior successo a livello nazionale e internazionale. ha rappresentato tante volte l’arte toscana negli USA, in Cina, Giappone e Grecia, in tutto il mondo, in occasione di celebrazioni che esaltano l’Italia come il suo Astrid dipinto nel 2006
con il Chianti Classico e diventata l’etichetta della bottiglia del vino ufficiale del semestre della Presidenza dell’Unione Europea.
In 50 anni di attività pittorica Elisabetta Rogai ha all’attivo una serie infinita di mostre:
Washington, Cannes, Venezia , Assisi, Franciacorta, Lituania, Hong Kong, Forte dei Marmi, in Palazzo Medici Riccardi a Firenze (dicembre 2014) e nominata “Artista dell’anno” della sudamericana Friends of Arts Foundation.
Autrice il ritratto di Oriana Fallaci per il Consiglio Regionale della Toscana, Elisabetta Rogai è l’unica artista donna che ha eseguito l’affresco celebrativo per i 70 anni della Scuola di Guerra Aerea di Firenze e una “sintesi”, olio su tela, donata dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per gli 85 anni della Forza Armata.
Inoltre il Corriere della Sera ha scelto un suo dipinto per la prima pagina del giorno
inaugurale di Vinitaly 2015. Sempre nel 2015 – anno dell’Expo - ha dipinto il Drappellone del Palio di Siena (Palio dell’Assunta del 16 agosto) vivendo un’emozione “mai così forte in tutta la mia vita” ha rivelato l’Artista, rappresentando la Madonna Assunta in cielo con un'aureola
di spighe di grano, con esplicito riferimento al contenuto dell’Expo “Nutrire il pianeta”.
Dal 2011 la pittrice fiorentina “comunica anche il vino”, cioè diffonde l’amore per l’arte e per il vino nel mondo in maniera singolare, anche perché con la sua EnoArte è riuscita ad incentivare l’incontro tra pittura e enologia.
Infatti la Rogai dipinge usando esclusivamente vino rosso e poi bianco per le velature, al posto del colore, una tecnica unica che apre un nuovo rapporto con la materia e la natura. Il vino si fissa sulla tela e poi invecchia esattamente come farebbe nelle bottiglie passando da
tonalità rosso porpora a rosso ambrato, infine il processo si arresta mantenendo la luminosità delle tinte. I suoi dipinti hanno insomma qualcosa di vivo che conferisce nuovo fascino alle immagini, i suoi soggetti preferiti sono femminili, donne dai lunghi capelli, in momenti di riflessione e sogno, ma anche cavalli dalle criniere al vento, aquile, falchi.
I riferimenti artistici sono contemporanei, con una grande attenzione all’equilibrio compositivo e
a un’espressività sussurrata, a volte triste ma sempre coerente, quasi una riflessione sul destino
femminile, il parallelismo fra vino e donne.