Gallerie degli Uffizi: grazie ai Friends of Florence sarà aperta la nuova sala studio del Gabinetto Disegni e Stampe

Sala studio GDSU 3(ASI) Frenze, Si è conclusa la realizzazione della nuova sala studio del Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi - evento epocale per la storia dell’istituto -, resa possibile grazie a vari anni di finanziamenti statali cui si è aggiunto il generoso sostegno della Fondazione non profit Friends of Florence attraverso il contributo del Peter Cundill Study Center.


Collocato al Piano Nobile dell’edificio vasariano, l’istituto conserva una delle raccolte grafiche più importanti al mondo, ovvero circa 177mila opere, un terzo delle quali annualmente chiede di essere visionato da circa 1200 studiosi che lo frequentano, proveneinti da tutto il mondo.
Per ovviare alla crescente domanda di consultazioni e per le pressanti esigenze di ampliamento degli spazi destinati a una collezione costantemente in fieri, l’istituto necessitava di una sala studio più ampia e dotata di tecnologie all’avanguardia (strumenti multimediali e postazioni informatiche) tali da consentire l’esame dei documenti nelle migliori condizioni di spazio, di luce e di sicurezza. Ed è per questo che, dopo oltre due anni di lavori – durante i quali l’attività dell’istituto non si è mai fermata - il Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi può oggi dotarsi di una nuova sala studio, completa di biblioteca e fototeca, che sarà aperta agli studiosi entro giugno e che oggi per la prima volta è stata presentata ai media.
In questa operazione un ruolo importante l’ha avuto la Fondazione non profit Friends of Florence che ha donato un contributo davvero sostanziale (368mila euro su un totale di circa un milione di euro) per la conclusione dei lavori, grazie alla convenzione sottoscritta nel 2013 dalla presidente Simonetta Brandolini d’Adda, con l’allora Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini.
“”A partire dal libro di disegni di Vasari e oltre – si pensi alla raccolta del Cardinal Leopoldo de’ Medici - le collezioni di disegni e stampe sono state il crogiuolo della Storia dell’Arte come disciplina e come metodo – ha detto il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt -. Esse hanno sempre favorito l’educazione dell’occhio e stimolato la discussione scientifica e la ricerca, che verrà ulteriormente incrementata con la nuova sala di studio del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi”.
"Questo progetto rappresenta un nuovo impegno per Friends of Florence perché è la prima volta che la nostra fondazione partecipa a un intervento di natura architettonica di questa portata. È stato realizzato un centro studi e un spazio architettonico bellissimo e molto funzionale – sottolinea Simonetta Brandolini d’Adda Presidente di Friends of Florence -. Grazie al progetto, il Gabinetto Disegni e Stampe ora dispone di una sala attrezzata e all’avanguardia per accogliere i ricercatori italiani e stranieri e per consentire loro di consultare e prendere visione di una collezione di stampe, disegni e fotografie unica al mondo. Ringraziamo la Fondazione Peter Cundill Study Center per il contribuito che ha permesso a Friends of Florence di partecipare all’intervento".

DETTAGLI DELL’INTERVENTO E NUOVI SPAZI
La realizzazione della nuova sala di studio del Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi – in tutto tre nuovi ambienti comprendenti anche la sala dell’accoglienza e la fototeca - si configura come un indispensabile ampliamento di spazi; al termine dei lavori il prestigioso istituto di grafica mette a disposizione degli utenti 250 metri quadrati in più, con oltre 20 postazioni attrezzate e servite (prima erano 9), sì da offrire al numeroso pubblico di studiosi italiani e stranieri un ambiente più consono all’attività di ricerca.
I lavori hanno riguardato la zona dell’ala orientale degli Uffizi, in origine parte integrante del salone dei Magistrati concepito da Giorgio Vasari, che divenne Teatro mediceo a opera di Bernardo Buontalenti. Qui ebbe poi sede, in epoca lorenese, la Corte di Giustizia e nel 1848 l’aula della Camera del Parlamento toscano. A metà dell’ Ottocento la zona dell’antico teatro corrispondente alla scena, accolse l’Archivio storico delle Arti; dopo l’ultima guerra lo spazio superiore del vano, alla quota della Galleria, diventò la sala di Botticelli con la destinazione che dura ancora oggi, mentre nella parte inferiore trovò posto la sala di consultazione dell’Archivio di Stato, fino al 1988 quando l’Archivio fu trasferito in piazza Beccaria. Oggi con un intervento articolato comprendente restauro e trasformazione funzionale, il nuovo assetto degli spazi mira a favorire le migliori condizioni per la lettura e lo studio dei fogli. Partendo dalla conservazione delle librerie in rovere che dalla metà dello scorso secolo rivestono le pareti, sono stati introdotti i nuovi segni, sempre in essenza di rovere, costituiti dal soffitto e dal pavimento lignei in un gioco di specchiature. L’aggiunta del ballatoio per accedere in sicurezza alla sezione alta degli scaffali diventa il commento dominante che collega e unifica i due ambienti della fototeca e della sala di studio. La nuova schermatura degli sportelli, a barre lignee verticali intervallate da spazi diversi – memoria casuale di lecorburesiane brise soleils - produce quasi una musicalità, una vibrazione delle pareti, che ne viene a stemperare la presenza. Nei materiali e nelle espressioni formali, sono riconoscibili riferimenti all’esemplare rinnovamento dell’istituto (1953-1962) curato da Edoardo Detti e Carlo Scarpa.
Il progetto della nuova sala studio è di Antonio Godoli (Direttore Dipartimento architettura e allestimenti museografici degli Uffizi) coadiuvato da Nicola Santini per gli aspetti di architettura degli interni, da Pier Paolo Taddei per gli arredi e da Antonio Russo e Claudia Gerola per la realizzazione tecnica e amministrativa. A fine operazione – quando cioè la nuova sala-studio diverrà operativa - è prevista anche la risistemazione degli spazi inerenti la direzione, l’archivio e gli uffici del Gabinetto Disegni e Stampe.
“Il largo impiego del legno che avvolge tutte le superfici - ha sottolineato Antonio Godoli – la ricerca dell’omogeneità materica e cromatica, le luci progettate con precise direzionalità, concorrono a definire un ambiente idoneo alla concentrazione e contemplazione”.

DUE SECOLI E MEZZO DI STORIA
Ai tempi del cardinal Leopoldo de’ Medici la privata consultazione delle opere d’arte su carta era intrinsecamente legata al criterio di ordinamento dei fogli della collezione: essi erano incollati in volumi divisi per età e per scuole in modo che “senza lettura, ma con la sola vista si sarebbero potuti riconoscere (...) i progressi dell’arte”, secondo quanto affermato da Filippo Baldinucci, storiografo e curatore della raccolta medicea ante litteram.
Fu con Pietro Leopoldo di Lorena che si istituì un Gabinetto, nominato per la prima volta nel 1782 ne La Real Galleria di Firenze di Luigi Lanzi, come luogo designato ad accogliere i volumi della collezione di grafica e a esporre alcuni dei suoi maggiori esemplari.
Si tratta, in nuce, di una consuetudine cui nel XIX secolo furono sottoposti molti dei fogli con l’intento di rendere pubblicamente godibile un patrimonio considerato fino ad allora poco accessibile: sia nella Galleria degli Uffizi che lungo il corridoio vasariano vennero esposti, anche per lunghi periodi, molti esemplari ritenuti emblematici della collezione.
I noti danni che l’esposizione alla luce apporta a questi fragili materiali fecero prendere coscienza della necessità di una maggiore tutela. Sotto la direzione di Corrado Ricci, nei locali ricavati dal vecchio teatro mediceo di Bernardo Buontalenti, all’inizio del Novecento vennero inaugurati una sala espositiva per le mostre temporanee, un deposito e la prima sala di consultazione aperta al pubblico, destinata a ospitare sin dall’inizio tanti celebri “padri fondatori” della storia dell’arte, da Heinrich von Geymüller, a Bernard Berenson, sino a Heinrich Bodmer, solo per citarne alcuni.
Sulla spinta di un più moderno concetto di funzionalità, tra il 1953 e il 1962, l’architetto e urbanista fiorentino Edoardo Detti (1913-1984) procedette al rinnovo degli ambienti. La sua cifra distintiva è ancora visibile nell’elegante ristrutturazione delle sale che funsero da accoglienza e consultazione e nelle linee essenziali e sofisticate della sala di esposizione, oggi appunto a lui intitolata.
“Negli anni futuri il compito che ci prefiggiamo è quello di promuovere lo studio e la ricerca sui materiali grafici secondo due direzioni principali - ha affermato Marzia Faietti, Direttrice del Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi -, la prima delle quali è quella della consultazione in loco, la seconda, invece, riguarda la possibilità di accedere alle collezioni di grafica estesa a quanti siano interessati (e anche a coloro che al momento pensano di non esserlo) attraverso la digitalizzazione delle immagini e la schedatura on line dei disegni, avviate da qualche tempo con il progetto Euploos. Un intreccio intenzionale ed equilibrato tra i due diversi approcci - quello sul campo e quello a distanza, quest’ultimo inteso anche come primo criterio selettivo per guidare la successiva consultazione in sede – si auspica possa concorrere a comprendere, in tutta la sua potenziale capacità di stimolare conoscenze, riflessioni e ispirazioni artistiche, lo straordinario fondo di disegni e stampe affidato alla nostre cure”.

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