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(ASI) Primo lungometraggio di Pippo Mezzapesa, che si era fatto conoscere per apprezzabili cortometraggi.

Con una regia innovativa, che sperimenta nuove immagini racconta la vicenda di Zaza e Veleno, ragazzini della provincia di Bari che giocano in una squadra di calcio. La regia sostiene la trama, che è un adattamento dell’opera scritta da Marco Desiati. I due amici appartengono a due realtà diverse uno figlio di un avvocato, l’altro fratello di un incosciente spacciatore. Veleno timido, portiere, Zaza più spavaldo e vero talento del calcio, che ricorda molto un giovane Cassano. Le loro vite si legheranno a quella di una misteriosa e triste ragazza che non cerca altro che dimenticarsi. Nascerà una passione tra i due che li porterà a contemplarla come una madonna, quando in realtà la stessa si aggrapperà a loro per avere un punto di appoggio nella sua vuota esistenza. Sicuramente apprezzabile il lavoro di Mezzapesa, le belle musiche che danno atmosfera alle immagini e la spontaneità degli esordienti ragazzini, anche se il film perde nel corso di mordente e di originalità. E’ comunque un tentativo apprezzabile di far emergere una nuova voce del cinema italiano, anche se visto e considerando il sostegno di Rai e Fandango ci si poteva aspettare di più dal film.

Voto: 7.

Reazione della sala: applauso convinto.

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