(ASI) Un padre, un figlio e la nascita di Winnie the Pooh. l'orsetto più goloso del mondo protagonista del celebre cartone animato non venne inventato da Walt Disney, bensì da Alan Alexander Milne, scrittore britannico tornato in patria dopo aver prestato servizio durante la Prima Guerra Mondiale. Milne trasse ispirazione dai giocattoli del figlioletto per creare l’orsetto ghiotto di miele.
Il piccolo Christopher infatti aveva ricevuto come regalo di compleanno da sua madre un orsetto di peluche, destinato a diventare Winnie, il suo migliore amico. Winnie ama il miele, scrive poesie e vive su una vecchia quercia. L’orsetto diventerà capobanda di altri peluche, Pimpi il maialino, la tigre saltellante Tigro e l’asinello Ih-oh. Milne finirà con l’essere coinvolto nel magico mondo di suo figlio, raccogliendo prezioni appunti e spunti per quelle che saranno le sue storie.
Lo scrittore, aveva optato insieme alla famiglia per il trasferimento nella campagna inglese per provare a combattere i traumi lasciatigli dalla prima guerra mondiale, terminata da pochi anni. L'eco delle bombe però è difficile da scacciare e l'artista, segnato dall'esperienza bellica, trascorre intere giornate a fissare un foglio vuoto, ignorando sia la moglie che il figlio, il quale stringe un rapporto affettivo molto forte con la sua bambinaia. Daphne, la madre del piccolo, odia a morte il silenzio della campagna e decide di tornare per un periodo in città, lasciando l’opportunità a padre e figlio di passare l’estate insieme a giocare con i migliori amici del piccolo Christopher. Da quel momento gli appunti diventeranno racconti di avventure che verranno racchiuse in un libro e ben presto Winnie the Pooh sarà conosciuto da tutto il mondo.
La commedia che inizialmente sembra tutto zucchero e miele , rivela progressivamente dei risvolti inquietanti, sfociando solo apparentemente in un lieto fine. Dietro il sorriso di Christopher infatti, si cela l’infanzia di un bambino divorata da un padre accecato dal successo e da una madre fredda e glaciale.
Interpretazioni magistrali di Domhall Gleeson nei panni di A. A. Milne e di Margot Robbie nel ruolo di una madre distaccata, ma profondamente legata al marito ed al figlio, che solo al termine della pellicola si rende conto di tutto ciò che aveva sbagliato nei confronti del piccolo Christopher. Di fondamentale importanza il personaggio interpretato da Kelly MacDonald, nel ruolo dell'amorevole tata del piccolo Christopher.
In conclusione la pellicola di Curtis ha saputo affrontare temi importanti come il rapporto tra genitori e figli, la guerra e l'importanza di non perdere mai di vista le esigenze e i bisogni di un bambino, sullo sfondo della creazione di un mito senza tempo come quello di Winnie The Pooh.
Alessandro Antoniacii - Agenzia Stampa Italia