Città di Carta - Il Film

(ASI) Padova - Città di carta (Paper Towns) è un film uscito quest'anno, diretto da Jake Schreier e tratto dal romanzo omonimo di John Green. L'opera vede la sceneggiatura di Scott

Neustadter e Michael H. Weber, già autori di Colpa delle stelle, anch'esso tratto da un libro di Green.

Attirato dalla coda di adolescenti spingenti per acquistare un biglietto, anch'io ho potuto godere dei 91 minuti della pellicola uscita a luglio negli Stati Uniti ed ora anche nel nostro Paese. E bisogna ammettere che il film presenta diversi spunti di riflessione. Potrebbero essere validi per chi, nella vita ha saltato qualche passaggio, e si sente magari in età adulta incompleto, oppure per chi ha sempre sognato quel miracolo, descritto in apertura del film, e che, come anche in questo caso, non si avvera mai.

Quentin Jacobsen, il protagonista del film, è innamorato di Margo Roth Spiegelman. Lo è da sempre, da quando lei, undici anni prima, si è trasferita davanti a casa sua, ad Orlando, in Florida. I due, per vicinanza geografica (sono dirimpettai) e per coincidente età anagrafica, si frequentano da subito, vanno assieme in bicicletta, giocano, si iscrivono alle stesse scuole. La classica amicizia d'infanzia, che poi, si tramuta in adolescenza, e crescendo, ci si può anche innamorare l'uno dell'altro, o nutrire un sentimento unilaterale, senza essere ricambiati. Sin da subito, i due giovani, manifestano due caratteri differenti: lei amante dell'avventura, del rischio, dell'imprevisto, lui dell'ordinarietà, della tranquillità, del non volere guai di alcun tipo. Eppure, per Quentin, anche Q per gli amici, Margo rappresenta quel fascino unito a quell'alone di mistero senza il quale, non può vivere tranquillo. Il tempo, tuttavia, non gioca a favore del giovane. Margo ha altre frequentazioni, diversi ragazzi, è invitata alle migliori feste, ha quel giro che Quentin, romantico e sognatore, non può avere, proprio per la sua diversità.

Quentin ha dei sogni, quelli di ogni giovane che sta per diplomarsi: svolgere al meglio l'esame di maturità, superare i test per accedere all'Università, bramare di divenire oncologo, arrivare a trent'anni (quindi undici o dodici anni dopo il fatidico esame) e creare una famiglia. Sogni normali, quelli di un ragazzo giovane e che si potrebbe definire "con la testa sulle spalle". Quentin, non pensava nemmeno più a Margo, ma solamente a concludere il liceo nel migliore dei modi. Ma tutto viene sconvolto da una notte. Quella che tutti vorremmo provare una volta nella vita, dalle emozioni forti, ricca di passione, in grado di confondere e soggiogare la ragione. Cosa succede per stravolgere la vita di Quentin e dei suoi amici, che lo seguiranno in un folle viaggio alla ricerca di una persona scomparsa?

Margot si intrufola in casa di Quentin, entrando nella finestra di casa sua. Il suo scopo, è reclutare il giovane per una missione, a sua detta, importantissima: una sorta di spedizione punitiva celata da missione segreta, prevedente la vendetta da parte di Margo sulle persone che avevano la colpa di non averle a riferito che il suo fidanzato la tradiva con una sua amica, Becca. Tra foto di uomini nudi colti sul fatto, violazioni di domicili, e rocambolesche corse in automobile, la notte si conclude in un grattacielo ad Orlando, dove l'improvvisata coppia, si riunisce per un ultimo sguardo alla città, tra le danze di un ultimo ballo e qualche sguardo tra il malinconico e l'innamorato, mirando la "città di carta". E' di carta, perché è una città che in realtà non esiste, e i cartografi la chiamano, convenzionalmente "città di carta". Quentin, dopo la folle notte, ritorna a casa, ma non è più la stessa persona. Provava dei sentimenti, che sentiva per la prima volta reali, mai espressi sino a prima. Voleva rivedere Margo, la sua Margo, ma non sarebbe stato possibile. La donna, avvolta dal mistero, diviene essa stessa parte integrante di esso: Margo, ha deciso di sparire. Da chi, da che cosa, per quale ragione, non si sa. O meglio, non si sarebbe mai inteso se Quentin, ovviamente spinto dall'amore, non avesse deciso di ricostruire i tasselli che Margo aveva seminato nel suo cammino, tuttavia, ma questo il giovane non poteva saperlo, non per essere ritrovata automaticamente. Quentin, convinto che gli indizi fossero stati lasciati appositamente per lui, incomincia la caccia a Margo. Dapprima coinvolge i suoi migliori amici, Radar, Ben, la ragazza di quest'ultimo, Angela e Lacey, la migliore amica di Margo. Poi comincia a saltare le lezioni di liceo, cosa mai fatta prima. Ed infine, dopo aver decifrato i messaggi in codice di Margo, i suoi ultimi libri (Walt Whitman, animo poetico e ribelle), le sue ultime canzoni ed infine visitato i luoghi abbandonati della giovane, Quentin riesce ad ultimare il puzzle: Margo si trova ad Agloe, una città di carta, per l'appunto, nello Stato di New York, lontano duemila chilometri, una ventina di ore di viaggio da Orlando. Partire avrebbe significato perdere giorni di scuola, e addirittura, non arrivare in tempo per quello che tutti i suoi amici consideravano un dovere: il ballo di fine anno, quell'istituzione alla quale non si poteva mancare, per la quale un ragazzo doveva per forza "procurarsi" una ragazza, e ognuno aveva una "figura" da esibire e portare avanti con orgoglio.

Una macchina, cinque ragazzi che partono per rintracciare una ragazza volutamente scomparsa. In gioco sentimenti, quali amore, amicizia, ingenuità giovanile, spirito di avventura, sconvolgimento della vita quotidiana e delle sue regole non scritte ma ben tracciate. Quentin non poteva sapere in anticipo che Margo era fuggita da se stessa, e non lo amava affatto. Le serviva solamente un complice per quella spedizione finale, prima di sparire, stando sempre in contatto, tuttavia, con la sorella. La migliore amica, Lacey, arrivata ad Agloe, si rende conto che Margo non avrebbe mai fatto lo stesso per lei. L'amica scomparsa non era nel punto agognato, e ciò significava parecchio. I due amici del cuore, diversi quanto simili, avevano voluto seguire l'amico prima di chiudere l'avventura del college, per amicizia, e perché consapevolmente, le loro vite si sarebbero separate proprio dopo qualche mese. Quel richiamo alla vita adulta si sarebbe manifestato in tutta la sua brutalità dopo 18 anni di vita trascorsa assieme, in un prato, tra i banchi di scuola, davanti ad un videogioco, in una palestra. E Quentin? Quest'ultimo non vuole arrendersi. E' vero, gli amici lo avevano seguito per motivazioni diverse dalla sua. Tuttavia, come un eroe romantico, spinto da quel sentimento che solo i diciotto - vent'anni possono regalare, rimane ad Agloe, quand'anche gli amici, prendono la sua macchina e ritornano ad Orlando, in tempo per il ballo. Egli rimane, gira per la città, spende la sua lacrima per l'amata ragazza, compera un biglietto di ritorno alla stazione dei pullman e la vede comparire. Le corre incontro, convinto di aver adempiuto alla sua missione: trovarla, amarla per sempre e riportarla ad Orlando. Proprio qui, si deve scontrare con l'amara realtà: la giovane, misteriosa e scomparsa a tutti gli effetti, non aveva chiesto di "farsi ritrovare" da Quentin. Non ha alcun desiderio di una vita "normale" post diploma. Non nutre alcun sentimento d'amore per il giovane, al contrario, si manifesta incredula nel vederlo davanti ai suoi occhi, incapace di comprendere le motivazioni. Già, perché se l'avventura di Quentin apparentemente può sembrare senza senso, allora anche la fuga in una città di carta non può aver, apparentemente un filo logico. Chi può avere ragione? Una ragazza che non sa cosa voglia dalla vita, che non crede nei sentimenti (se non di comodo, a breve termine e per il suo stretto tornaconto), o il ragazzo dolce e sensibile, che ha fatto duemila chilometri per ritrovare ciò che sentiva aver perduto? Il miracolo di Quentin, non è questo. Ringrazia Margo per avergli fatto vivere gli ultimissimi giorni di liceo in maniera imprevedibile e straordinariamente assurda. Le spiega come per molti, una festa, una fuga in macchina, l'amicizia vera, rappresentino cose scontate, ed invece lui le ha provate per la prima volta, sebbene i giorni, quelli di "quella vita", fossero davvero gli ultimi. Trova modo per ringraziare una donna che ha tradito i suoi sentimenti, ma che, ad ogni modo, ha cambiato, con quel pizzico di follia, quegli istanti della sua vita, e contemporaneamente, quella dei suoi più cari amici. I quali, assieme a lui, saranno presenti al ballo, ovviamente. Si diplomeranno, ed inizieranno la loro carriera ognuno in Università diverse, per divenire, ognuno, una persona diversa, abbandonando per sempre quel mondo che li aveva visti protagonisti sinora. Il miracolo di Quentin, forse, è proprio quello: gli amici di una vita, un ballo che non tornerà mai più, il primo amore, che probabilmente, mai scorderà. Ora, però, è divenuto una persona diversa. E subentreranno, come per tutti, quei ricordi di quei tempi, che la vita riserva, tappa dopo tappa. E Margo, ovunque ella fosse, sarebbe stata felice, perché quello era il destino che la ragazza si era scelta, consapevole o meno.

 Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia

 

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